L'avvertimento potrebbe indicare un'espansione dell'operazione di terra nel Paese. L'Iran: «Questo danneggerebbe tutti».
TEL AVIV - Secondo fonti citate dal quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah, Israele ha chiesto alle forze Unifil di limitare i propri movimenti nelle aree a sud del fiume Litani, nonché in altre località del Libano meridionale vulnerabili ad attacchi militari. Le fonti hanno aggiunto che gli avvertimenti di Israele potrebbero indicare un'espansione dell'operazione di terra in Libano.
Bombardata (ancora) Beirut - Intanto, nella notte, sono continuati i bombardamenti dell'Aeronautica militare israeliana che ha colpito - come comunicato dall'esercito israeliano (Idf) su Telegram - «centri di comando e un sito di produzione di armi, oltre ad altre infrastrutture terroristiche appartenenti all'organizzazione terroristica Hezbollah, nell'area di Dahieh, una roccaforte terroristica chiave di Hezbollah a Beirut». ieri sono stati colpiti «oltre 50 obiettivi terroristici in Libano e nella Striscia di Gaza», prosegue il comunicato. «Tra gli obiettivi colpiti c'erano strutture militari, depositi di armi e lanciatori».
Il monito iraniano - I continui bombardamenti e la probabile espansione del conflitto hanno messo sul chi vive l'Iran, che lancia un monito non solo a Israele. «Il mondo deve sapere che le conseguenze distruttive dell'espansione della guerra non danneggeranno solo il Medio Oriente, ma l'insicurezza e l'instabilità si estenderanno anche ad altri Paesi lontani e ultra-regionali», ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.
«Israele, regime dell'Apartheid e dell'uccisione dei bambini, ha rifiutato tutti i piani di cessate il fuoco e continua a commettere crimini a Gaza e in Libano, e la comunità internazionale non è stata in grado di porre fine al genocidio o ha solo assistito alle azioni guerrafondaie e destabilizzanti dei sionisti nella regione», ha detto Araghchi, citato dall'Irna, sottolineando che «l'Iran sarà sempre al fianco di Gaza e del Libano e sosterrà il loro diritto alla legittima difesa contro l'occupazione israeliana».