"Mr Tesla" è quasi ogni giorno nel resort Mar-a-Lago di Palm Beach, in Florida.
PALM BEACH - Il miliardario americano Elon Musk esercita un'influenza sempre maggiore sulla transizione presidenziale di Donald Trump, scrive la Cnn, che cita fonti vicine al team del prossimo presidente degli Stati Uniti.
Il patron di Tesla, X e SpaceX è stato visto nel resort Mar-a-Lago di Palm Beach, in Florida, quasi ogni giorno da quando Trump ha vinto le elezioni la scorsa settimana, cenando con lui nel patio alcune sere e frequentando la sua famiglia la domenica sul campo da golf, riporta l'emittente sul suo sito. Musk era presente quando diversi leader mondiali hanno telefonato a Trump e ha contribuito alle decisioni sul personale, persino esprimendo chiaramente le sue preferenze per alcuni ruoli.
Musk era con Trump a Mar-a-Lago quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiamato per congratularsi con il presidente eletto il giorno dopo le elezioni, secondo una fonte informata sulla telefonata. Trump ha messo in vivavoce la chiamata e Zelensky ha ringraziato Musk per il suo aiuto nel fornire comunicazioni all'Ucraina attraverso il servizio internet Starlink del miliardario. Non solo. Ieri Musk è entrato nella lotta per la leadership del Gop al Senato, appoggiando il senatore Rick Scott.
Musk non è solo vicino a Trump, commenta la Cnn, ma anche al suo co-presidente della transizione, Howard Lutnick, il miliardario amministratore delegato della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald che sta guidando la parte del personale della transizione.
Sebbene non ci si aspetti formalmente che lo stesso Musk prenda una posizione nell'amministrazione Trump, non ne ha realmente bisogno, ha detto una fonte, sottolineando che il proprietario di X sta già esercitando altrettanta influenza dall'esterno.
I fedelissimi nelle agenzie governative - Elon Musk punta inoltre a esercitare il suo potere della nuova amministrazione di Donald Trump piazzando i suoi fedelissimi nelle agenzie governative con l'obiettivo di portare avanti una deregulation e proteggere le sue aziende.
Fra questi, riporta il Financial Times, c'è Steve Davis, il presidente della The Boring Company del miliardario. Davis ha avuto un ruolo cruciale in X facendo parte del "transition team" che ha riorganizzato il social tagliando l'80% dei posti di lavoro.
Nel circolo dei fedelissimi di Musk ci sono anche Omead Afshar, soprannominato il "pompiere" di Musk e che gode della piena fiducia del miliardario, e Jared Birchall, manager a the Boring Company, xAI e Neuralink.
Per Musk la posta in gioco è elevata. Le agenzie governative hanno infatti in mano le chiavi di quelli che potrebbero essere i prossimi successi del miliardario, dai satelliti SpaceX alle auto autonome.