Fedelissimo del tycoon, per lui accuse di molestie e droga.
WASHINGTON - Donald Trump affida il Dipartimento di Giustizia a un fedelissimo, il deputato della Florida Matt Gaetz. «È un legale talentuoso e tenace: metterà fine all'uso della "giustizia come arma e proteggerà i nostri confini», ha annunciato il presidente-eletto sul suo social Truth.
Trumpiano di ferro, fervente anti-abortista e cresciuto nella casa in cui e' stato girato il film "The Truman Show", Gaetz ha orchestrato lo scorso anno il siluramento dell'ex speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy, "colpevole" - a suo avviso - di aver raggiunto un accordo con i democratici per evitare uno shutdown del governo.
Con la nomina a sorpresa, Trump occupa una casella cruciale nella sua amministrazione, quella che gli ha creato problemi durante il suo primo mandato e che lo ha "perseguitato" una volta uscito dalla Casa Bianca. Nei suoi primi quattro anni alla Casa Bianca il presidente-eletto ha avuto rapporti molto tesi con i sui ministri della giustizia Jeff Sessions e Bill Barr, accusati di essere un ostacolo. Dopo la sconfitta del 2020 Trump si è sentito invece perseguitato dal dipartimento di giustizia dell'amministrazione Biden, che ha nominato il procuratore speciale Jack Smith per indagare sul tycoon. Inchieste dalle quali sono scaturite due incriminazioni, una per il 6 gennaio e l'altra per le carte segrete a Mar-a-Lago. Con il fedelissimo Gaetz Trump punta, come ha promesso, a cambiare radicalmente il dipartimento di Giustizia e, probabilmente, a 'vendicarsi' sui suoi nemici dei torti subiti.
Il deputato della Florida è stato accanto al presidente-eletto nei suoi momenti più bui degli impeachment e delle incriminazioni e, prima che uscisse dalla Casa Bianca nel 2020, pensò anche di chiedergli la grazia preventiva per una indagine nei suoi confronti per rapporti sessuali a pagamento con varie donne e con minorenni, per l'assunzione di droghe e per l'aver ricevuto regali in cambio di favori. Accuse che ha sempre negato e che alla fine sono state archiviate per la «scarsa affidabilità dei testimoni». Lo scorso giugno però la commissione etica della Camera ha deciso di riaprire alcuni filoni dell'indagine per ulteriori provvedimenti. Una mossa che, con i repubblicani che controllano l'intero Congresso e Gaetz nominato alla Giustizia, probabilmente non andrà lontano.