Paesi come Corea del Nord, Iran, Libia, Bielorussia e Siria si sono astenuti
BUENOS AIRES - L'Argentina di Javier Milei è stato l'unico Paese a votare oggi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite contro una risoluzione a favore della prevenzione e l'eliminazione della violenza contro le donne.
Il criterio del voto non è stato chiarito dai rappresentanti dell'esecutivo e non è quindi possibile interpretare il senso di una scelta che ha finito per posizionare l'Argentina più vicina a Paesi come Corea del Nord, Iran, Libia, Bielorussia, Mali, Siria e Senegal (tutti astenutisi) piuttosto che a quelli con i quali Buenos Aires professa un allineamento incondizionato come Stati Uniti e Israele, che hanno votato a favore della risoluzione.
Si tratta della seconda volta in pochi giorni che Buenos Aires si ritrova da sola nel tabellone dei voti dell'Onu. Martedì infatti aveva votato contro una risoluzione a favore dei diritti delle popolazioni indigene a conservare le loro terre, istituzioni ed ecosistemi, risultando l'unico Paese contrario tra i 168 presenti alla votazione, con sette Paesi astenuti (Francia, Laos, Lituania, Mali, Romania, Bulgaria e Slovacchia).
In quell'occasione il governo aveva affermato che «le tradizioni ancestrali possono entrare in conflitto con i diritti umani universalmente garantiti» come quello alla proprietà.
Sempre questa settimana il governo Milei ha ritirato la sua delegazione dalla Conferenza Onu Cop29 sul cambiamento climatico in linea con l'avvio di una nuova linea diplomatica imposta dal leader ultraliberista che si oppone in modo fermo all'agenda 2030 e alle politiche di stampo 'woke'.