Vladimir Putin minaccia l'Occidente e conferma l'utilizzo di Oreshnik, un nuovo missile balistico a medio raggio.
RUSSIA - Mosca «ha il diritto» di colpire i Paesi le cui armi sono utilizzate dall'Ucraina in Russia. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin. In caso di escalation, la Russia risponderà in modo deciso e in modo simmetrico, ha aggiunto.
Con gli attacchi missilistici occidentali in Russia, il conflitto in Ucraina ha assunto un «carattere globale», ha sostenuto il presidente russo in un discorso televisivo sulla situazione in Ucraina. Si tratta della minaccia più esplicita verso i Paesi occidentali dallo scoppio della guerra in Ucraina, poco più di 1000 giorni fa.
Putin ha in seguito confermato che quello che ha colpito questa mattina la città di Dnipro è «un nuovo missile convenzionale a raggio intermedio». Il suo nome in codice è Oreshnik. I sistemi di difesa occidentali non sarebbero in grado d'intercettarlo, ha aggiunto il leader del Cremlino.
Armato con testate non nucleari, ha una velocità di tre chilometri al secondo, che gli consentirebbe di raggiungere il bersaglio senza essere distrutto. Fonti di Washington hanno derubricato l'Oreshnik a un'arma non in grado di cambiare le sorti del conflitto, ma nell'arsenale russo ci sono anche scorte di missili balistici intercontinentali (Icbm) che avrebbero ben altro impatto, tanto che finora nessun Paese li ha mai utilizzati. Perché possono essere caricati con testate atomiche e coprire una distanza fino a 10'000 chilometri. Nel caso venissero lanciati dalla Russia, sarebbero in grado di colpire la costa orientale degli Stati Uniti.
La linea diretta Washington-Mosca sarà anche stata dismessa, ma la Russia ha avvertito gli Stati Uniti 30 minuti prima del lancio di stamattina. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, come riportano le agenzie di Mosca. «L'allarme è stato inviato in automatico 30 minuti prima del lancio», ha detto Dmitri Peskov, precisando che Mosca ha mantenuto «una comunicazione costante» con gli Stati Uniti sulla questione delle armi nucleari.