Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah apre un nuovo fronte di pace. Biden, calato nei panni di Trump, crede nell'impresa.
WASHINGTON - Il Giardino delle Rose, dove Biden ha annunciato il cessate il fuoco fra Israele e Hezbollah, mai come in queste ore è tornato a ricoprire la sua funzione simbolica di luogo deputato all’armonia e al fervore (in questo caso politico) dove - oltre ai fiori - sembra possibile qualche volta fare sbocciare anche delle buone notizie.
Ne aveva bisogno, il presidente uscente, di questo coup de théâtre assestato nella pancia della comunità internazionale a 55 giorni dal suo congedo dalla Casa Bianca e che mette a tacere il rumore orrorifico delle armi in quella parte di Medio Oriente martoriato.
Aveva bisogno, l’82enne pennsylvaniano di Scranton, di scrollarsi di dosso la nomea - che si è trovata via via sempre di più cucita addosso - di presidente inetto, spesso debole e inconcludente di fronte alle sfide che (a partire dal conflitto in Ucraina) i diversi teatri di guerra esigevano e assediavano lui e i suoi pensieri dentro allo Studio Ovale.
Non poteva finire così. Doveva pensare a un’uscita di scena che potesse farlo ricordare come colui che per primo era stato in grado di fermare una guerra, dimostrando che a fare Trump (il Trump che ha promesso di rimettere a posto il mondo e velarlo di pace) possono essere capaci tutti.
Lui, però, prima di ogni altro, così facendo e togliendo il podio al tycoon, oltre a rovinare le prerogative future del Trump paciere universale (con qualche riserva per le zone della Striscia incenerite dall'esercito di una persona a lui molto vicina quale è Netanyahu), “rischia” di aprire la strada a scenari di pace inattesi anche per Gaza.
Il Biden versione “Joe temerario” osservato sul terreno di pace in queste ultime settimane di mandato, potrebbe tornare un'altra volta ad affacciarsi sul Giardino delle Rose per fare un secondo annuncio di stop alla guerra. I segnali che arrivano dalla Casa Bianca e dai mediatori impegnati a dirimere la difficilissima questione di Gaza sembrano incoraggianti.
Da tregua nasce tregua. A quella da chiedere alla Russia invece ci penserà Trump, dicono.