Intanto sabato il parlamento voterà la mozione che ne chiede l'impeachment dopo il tentativo di imporre la legge marziale.
SEUL - La polizia sudcoreana ha iniziato a indagare sul presidente Yoon Suk Yeol per presunta "insurrezione" in seguito alla sua dichiarazione di legge marziale. Lo ha affermato Woo Jong-soo, capo del quartier generale investigativo dell'agenzia nazionale della polizia (l'organizzazione nazionale di polizia), che ai legislatori ha detto che «il caso è stato assegnato».
Intanto è stato stabilito che la mozione per un procedimento di rinvio a giudizio (impeachment) del presidente Yoon Suk-yeol, presentata dalle opposizioni dopo il suo maldestro tentativo di imporre la legge marziale, sarà votata sabato dal parlamento di Seul, intorno alle 19.00 locali (le 11.00 in Svizzera). Lo riporta l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, citando il deputato dell'opposizione Jo Seoung-lae, che ha confermato un voto più vicino al termine di scadenza delle 72 ore dalla presentazione dell'iniziativa, periodo entro cui i deputati devono esprimersi per non farla decadere.
I deputati del Partito del potere popolare (di destra), la formazione del presidente, resteranno compatti contro la mozione di impeachment. «Tutti i nostri 108 deputati rimarranno uniti per respingere l'impeachment», ha assicurato Choo Kyung-ho, il capo del partito in parlamento in una riunione trasmessa in streaming. Le opposizioni contano su 192 voti e ne hanno bisogno di altri otto per raggiungere il quorum di 200.
Nel voto parlamentare tra martedì e mercoledì, almeno una decina di deputati del Partito del potere popolare ha votato per bloccare la legge marziale.
Intanto il presidente ha accettato le dimissioni del ministro della difesa Kim Yong-hyun, sostituendolo con l'ambasciatore in Arabia Saudita, Choi Byung-hyuk, riporta Yonhap, dando conto della prima caduta di peso nel governo dalla dichiarazione della legge marziale di martedì sera, ritirata dopo sei ore in scia al voto contrario del parlamento.
La decisione di Yoon è maturata nel mezzo delle crescenti polemiche sul ruolo di Kim, su cui pende una mozione di impeachment promossa dalle opposizioni.
Yoon ha accettato le dimissioni del ministro, una delle figure chiave del suo governo, secondo una breve nota dell'Ufficio presidenziale. Kim, tra l'altro, è stato indicato come il suggeritore di Yoon della dichiarazione sulla legge marziale per superare lo stallo politico, soprattutto per lo scontro in parlamento tra le forze politiche sul budget per il 2025.
Ieri, sempre più sotto pressione, Kim si è scusato «per aver causato la pubblica preoccupazione», offrendo le sue dimissioni. «Ho offerto al presidente la mia volontà di dimettermi, assumendomi la responsabilità dei disordini provocati dalla legge marziale di emergenza», ha rilevato Kim in una nota ai media.
Yoon ha nominato Choi Byung-huk, un generale a quattro stelle in pensione attualmente in servizio come ambasciatore sudcoreano in Arabia Saudita, come successore di Kim, ha affermato Chung Jin-suk, capo dello staff presidenziale, in una conferenza stampa.