La capitale iraniana è coperta da una fitta nebbia giallastra (fenomeno non insolito) ma particolarmente accentuato in inverno
TEHERAN - Alcuni scolari, studenti e dipendenti pubblici iraniani sono stati invitati a rimanere a casa oggi e domani a causa del forte inquinamento atmosferico che ha colpito Teheran e diverse altre città, riferiscono i media statali.
La capitale iraniana è coperta da una fitta nebbia giallastra, un fenomeno comune per i suoi 10 milioni di abitanti, ma particolarmente accentuato in inverno.
Ogni anno, tra novembre e febbraio, l'inquinamento atmosferico raggiunge un picco in questa città situata a 1.400-1.800 metri di altitudine, a causa del fenomeno noto come «inversione termica», quando l'aria fredda in quota impedisce all'aria calda e inquinata di fuoriuscire.
A Teheran, la qualità dell'aria oggi è stata considerata "pericolosa", con un indice AQI di 200, che è 10 volte superiore alla concentrazione di microparticelle inquinanti PM2,5 nell'aria ritenuta accettabile dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Banche e musei sono chiusi nella capitale iraniana, mentre l'emblematica Torre Milad (alta 435 metri) oggi non era più visibile.
L'inquinamento sta interessando anche altre grandi città iraniane, come Isfahan (centro), Tabriz (nord-ovest) e Ahvaz (sud-ovest), secondo la televisione di Stato.
Oltre il 14% dei decessi in Iran sono collegati all'inquinamento atmosferico. Cattiva gestione, benzina di bassa qualità, veicoli obsoleti e l'uso di mazut, che è un combustibile di bassa qualità, nelle centrali elettriche e nelle industrie, sono tra le ragioni alla base dell'inquinamento atmosferico in Iran.