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CITTÀ DEL VATICANOIl Papa (in sedia a rotelle) dà il via al Giubileo

24.12.24 - 19:32
Il pontefice ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro recitando una preghiera sulla pace, il perdono e la speranza.
AFP
Fonte ats ans
Il Papa (in sedia a rotelle) dà il via al Giubileo
Il pontefice ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro recitando una preghiera sulla pace, il perdono e la speranza.

CITTÀ DEL VATICANO - Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro. Comincia il Giubileo 2025 dedicato al tema della «speranza».

Prima del gesto dell'apertura della Porta Santa il Papa aveva recitato una preghiera dicendo: «Pellegrini nel mondo e testimoni di pace», «entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude».

Il Papa è arrivato alla porta sulla sedia a rotelle. Anche oggi indossa l'apparecchio acustico. Non appare ancora in grande forma dopo il raffreddore dei giorni scorsi che lo aveva costretto a recitare l'Angelus, domenica, da Casa Santa Marta.

Dopo lui hanno varcato la Porta Santa, alcuni concelebranti, religiosi e una cinquantina di fedeli in rappresentanza di varie parti del mondo.

Successivamente Bergoglio ha presieduto la Messa nella notte di Natale. Durante la sua omelia, il pontefice ha riflettuto sulle condizioni umane nelle quali si è smarrita la speranza. Il suo dolore per le popolazioni profanate dalle guerre. «A noi, tutti, - dice Francesco - il dono e l'impegno di portare speranza là dove è stata perduta: dove la vita è ferita, nelle attese tradite, nei sogni infranti, nei fallimenti che frantumano il cuore; nella stanchezza di chi non ce la fa più, nella solitudine amara di chi si sente sconfitto, nella sofferenza che scava l'anima; nei giorni lunghi e vuoti dei carcerati, nelle stanze strette e fredde dei poveri, nei luoghi profanati dalla guerra e dalla violenza».

«Il Giubileo si apre perché a tutti sia donata la speranza del Vangelo, la speranza dell'amore, la speranza del perdono. E guardando al presepe, - dice Francesco citando l'omelia del Natale 1980 del card. Martini - alla tenerezza di Dio che si manifesta nel volto del Bambino Gesù, ci chiediamo: "C'è nel nostro cuore questa attesa? C'è nel nostro cuore questa speranza? Contemplando l'amabilità di Dio che vince le nostre diffidenze e le nostre paure, contempliamo anche la grandezza della speranza che ci attende. Che questa visione di speranza illumini il nostro cammino di ogni giorno"». Bergoglio si rivolge a ciascun fedele: «Sorella, fratello, in questa notte è per te che si apre la “porta santa” del cuore di Dio. Gesù, Dio-con-noi, nasce per te, per noi, per ogni uomo e ogni donna. E con Lui fiorisce la gioia, con Lui la vita cambia, con Lui la speranza non delude».

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