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«Accordo onorevole», «Una sconfitta per Israele»

ISRAELE / HAMAS«Accordo onorevole», «Una sconfitta per Israele»

16.01.25 - 06:39
Le reazioni all'annuncio di mercoledì, mentre i negoziatori a Doha stanno ancora definendo gli ultimi dettagli
APA IMAGES VIA ZUMA PRESS WIRE
Fonte Ats Ans
«Accordo onorevole», «Una sconfitta per Israele»
Le reazioni all'annuncio di mercoledì, mentre i negoziatori a Doha stanno ancora definendo gli ultimi dettagli

TEL AVIV - L'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, raggiunto mercoledì dopo una mediazione lunga mesi, ha suscitato le reazioni delle parti coinvolte degli osservatori di questo lungo conflitto che ha insanguinato prima Israele e poi la Striscia di Gaza.

La prima fase prevede la liberazione di 33 ostaggi, tra i quali due cittadini americano-israeliani. A Doha i negoziatori stanno definendo i dettagli finali dell'intesa. La sensazione, al netto delle esultanze e delle dichiarazioni a scopo propagandistico, è che il cammino sia ancora irto d'insidie.

L'esultanza di Hamas - Uno dei leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato in un discorso televisivo che Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza e definisce l'accordo di cessate il fuoco come un «momento storico» e una sconfitta per lo Stato ebraico. «Il nostro popolo ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell'occupazione: oggi dimostriamo che» Israele «non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza», ha detto al-Hayya citato dai media locali.

Il leader di Hamas ha elogiato i massacri di israeliani guidati dal gruppo palestinese nell'ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un «successo militare» e «una fonte di orgoglio» per il popolo palestinese. Al-Hayya ha apprezzato anche Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen per aver lanciato attacchi contro Israele in solidarietà alla causa di Hamas.

Il leader del gruppo islamista ha quindi assicurato che Hamas continuerà a perseguire la distruzione di Israele e a guardare a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa come guida. «Il nostro nemico non vedrà mai un momento di debolezza da parte nostra», ha sottolineato. «A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo» le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra, aveva detto precedentemente al-Hayya.

«Accordo di tregua onorevole» - La Jihad islamica palestinese ha salutato come «onorevole» l'accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza. «Il nostro popolo e la sua resistenza hanno imposto un accordo onorevole per fermare l'aggressione» israeliana, afferma il gruppo militante in una dichiarazione citata dai media locali.

La seconda organizzazione islamista dopo Hamas nell'enclave palestinese aggiunge che rimarrà «vigile per garantire la piena attuazione di questo accordo».

Il diritto di veto di Tel Aviv - L'Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che Hamas «sta chiedendo di dettare l'identità» dei prigionieri palestinesi da rilasciare ma Israele ha il diritto di veto sul rilascio di «assassini di massa che sono simboli del terrore».

In una dichiarazione rilasciata stanotte e citata dai media locali, l'ufficio di Netanyahu accusa quindi il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza di cercare di «tornare indietro» sui termini dell'accordo di tregua relativi al rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

«Tra le altre cose, in contrasto con una clausola esplicita che dà a Israele il diritto di porre il veto sul rilascio di assassini di massa che sono simboli del terrore, Hamas sta chiedendo di dettare l'identità di questi terroristi», si legge nel comunicato. «Il primo ministro ha incaricato il team negoziale di rispettare gli accordi presi e di respingere categoricamente i tentativi di ricatto dell'ultimo minuto da parte di Hamas», viene aggiunto.

Biden rivendica il successo - Nel suo discorso di addio alla nazione, il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito che «l'accordo su Gaza è stato negoziato dalla mia amministrazione ma verrà implementato dalla futura amministrazione, che è stata costantemente informata».

La Francia chiede la liberazione di tutti gli ostaggi - «La Francia accoglie con favore l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Si congratula per gli sforzi dei mediatori, in particolare degli Stati Uniti, del Qatar e dell'Egitto, che hanno consentito di raggiungere questo obiettivo e invita le parti ad attuarlo senza attendere»: è quanto si legge in una nota diffusa mercoledì sera dal ministero degli Esteri di Parigi.

«Da più di un anno - prosegue la nota - la Francia chiede un cessate il fuoco duraturo a Gaza, il rilascio incondizionato degli ostaggi e l'ingresso massiccio e senza ostacoli di aiuti umanitari nell'enclave, per porre fine alle sofferenze intollerabili delle popolazioni civili e lavorare per una soluzione politica. Questo accordo dovrebbe consentire il rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza, compresi i nostri due connazionali, Ofer Kalderon e Ohad Yahalomi. La Francia ha lottato instancabilmente per la loro liberazione, dai primi giorni fino alle ultime ore. La nostra mobilitazione è totale affinché possano finalmente ritrovare i loro cari».

Due attacchi israeliani nella notte, con 7 morti - La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra. Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio.

Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese

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