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EGITTOBlitz anti-Isis, uccisi per errore 12 turisti

14.09.15 - 07:12
Tre aerei da combattimento avrebbero sparato e lanciato missili
Blitz anti-Isis, uccisi per errore 12 turisti
Tre aerei da combattimento avrebbero sparato e lanciato missili

IL CAIRO -Un tragico "errore": scambiati per terroristi e uccisi. Imbarazzo al Cairo dopo il massacro di 12 turisti, per la maggior parte messicani, in un blitz anti-Isis condotto nella notte tra domenica e lunedì dalle forze armate egiziane nelle desertiche regioni occidentali del Paese.

Dura la condanna del Messico, con il presidente Enrique Pena Nieto che ha chiesto al governo del Cairo un'indagine "esaustiva", mentre l'ambasciatore Jorge Alvarez ha visitato i connazionali rimasti feriti nell'attacco e ricoverati in un ospedale della capitale.

Il bilancio della strage è di almeno 12 morti e 10 feriti, tra turisti e guide locali. In una nota il ministero dell'Interno egiziano ha reso noto che era sulle tracce di "elementi terroristici" nel deserto occidentale, nell'area di Al-Wahat, quando i militari si sono imbattuti per errore con quattro fuoristrada appartenenti a turisti messicani in viaggio in una "zona proibita".

Sulla stessa linea la portavoce del ministero del Turismo egiziano, Rasha el Azaizi, secondo la quale la comitiva era entrata in un'area vietata e stava viaggiando in auto senza licenza. Il ministero ha costituito una sala operativa per seguire gli sviluppi e ha aperto un'inchiesta, mentre si apprende che potrebbero essere intraprese azioni legali contro la società turistica che ha organizzato il viaggio.

Diversa la ricostruzione fornita dal tour operator che ha negato che si trattasse di una zona off limits ai civili e che il convoglio si trovasse in un'area di attività terroristiche. "Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell'esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse", ha precisato a al El Mundo una fonte. Una versione confermata anche dai messicani ricoverati al Cairo che hanno parlato di un bombardamento con "un aereo ed elicotteri".

Il gruppo - ha poi proseguito la fonte anonima al sito del giornale spagnolo - "stava viaggiando seguendo un consueto itinerario che va dal Cairo all'oasi di Bahariya. Dovevano passare la notte in un hotel di Bahariya, ma si sono fermati 100 km prima dell'oasi".

Durante la sosta, ha spiegato ancora la fonte, i turisti sono scesi dai quattro suv per la cena. "È l'area dove spesso facciamo brevi soste prima di andare a Bahariya. Non è vietata come è stato detto", ha sottolineato.

Ore prima della strage i jihadisti dell'Isis rivendicavano sul web un' "operazione militare di resistenza" contro le forze egiziane nel deserto occidentale, annunciando in questo modo la loro presenza nelle aree desertiche a ridosso del confine libico. "In un'operazione benedetta da Dio i soldati del Califfato hanno affrontato una campagna condotta dall'esercito degli apostati nel deserto occidentale. Questa operazione li ha obbligati a ritirarsi dopo essere stati sconfitti dai mujaheddin", hanno scritto i terroristi.

Al raid sarebbe seguita la decapitazione di un egiziano, accusato dai terroristi di collaborazione con la polizia. Secondo testimoni a fonti locali, il supplizio sarebbe avvenuto nella stessa area dove si trovava il convoglio dei gitanti uccisi. I jihadisti poi sarebbero fuggiti a bordo di vetture 4x4, auto simili a quelle usate dai turisti.

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