Solo 16 nuovi malati in tutta la Cina, e 14 venivano da fuori
PECHINO - La Cina ha riportato ieri 16 nuovi casi di coronavirus, di cui quattro a Wuhan e 12 importati, in maggioranza per il terzo giorno di fila.
Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), ci sono stati anche 14 decessi aggiuntivi, tutti collegati alla provincia epicentro dell'Hubei. I pazienti dimessi dagli ospedali ieri sono stati 838, portando il totale a 67'749: sui 80'860 contagi certi, il tasso di guarigione è salito di quasi due punti percentuali, all'83,8%. I decessi si sono attestati a 3.213.
I nuovi casi sospetti di domenica sono stati 41, mentre i pazienti in condizioni critiche sono scesi di 194 unità, a 3'032 (di cui 2'403 nell'Hubei), e le persone sottoposte ancora a trattamento medico sono calate a 9'898 (8'703 nell'Hubei).
Dei 12 casi di contagio di ritorno, quattro sono stati rilevati a Pechino, quattro nella provincia del Guangdong, due a Shanghai e uno, rispettivamente, nelle provincie dello Yunnan e del Gansu.
Da oggi è operativa a Pechino la nuova stretta contro il rischio delle infezioni di coronavirus importate: per tutti gli arrivi internazionali nella capitale è stato disposto il periodo di quarantena obbligatorio in strutture dedicate e a pagamento, in hotel indicati nei distretti della città.
Saranno esentati dalle nuove procedure, potendo osservare l'auto-isolamento nelle proprie abitazioni se residenti, i casi segnalati da "speciali circostanze", tra cui donne incinta o persone che necessitano di specifiche cure mediche. Le autorità hanno concentrato tutti i voli internazionali del Daxing sul Capital di Pechino.