Migliaia di persone in strada contro la legge sulla sicurezza nazionale cinese
HONG KONG - La polizia di Hong Kong ha eseguito almeno 150 arresti, soprattutto per manifestazione non autorizzata, contro i 120 riportati ufficialmente nel pomeriggio sulla sua pagina Facebook. Gli ultimi casi sarebbero, secondo i media locali, collegati ai tafferugli in corso a Wanchai.
Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno caricato, usato spray urticanti, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere le migliaia di persone scese in strada a protestare contro la legge sulla sicurezza nazionale all'esame a Pechino del Congresso nazionale del popolo.
Una legge «pericolosa» - La nuova legge è fortemente osteggiata dalla popolazione del territorio autonomo del sudest asiatico, che la vede come una grande minaccia nei confronti della propria autonomia. La norma in discussione a Pechino vieterebbe e punirebbe le attività di carattere secessionista.
Nei giorni scorsi anche Amnesty International ha criticato la nuova proposta di legge. «La Cina abusa abitualmente della propria struttura di sicurezza nazionale come pretesto per prendere di mira gli attivisti dei diritti umani ed eliminare ogni forma di dissenso. Con questa pericolosa proposta di legge il messaggio è più chiaro che mai: la Cina è ansiosa di fare lo stesso a Hong Kong, il più presto possibile».