Secondo il padre la madre avrebbe dato il consenso. La donna afferma il contrario
PICTON - Un tatuaggio è al centro di un processo che vede la mamma della ragazza minorenne accusare il padre. La colpa dell'ex marito sarebbe quella di aver permesso alla figlia sedicenne di farsi tatuare, nonostante ci voglia anche il consenso della madre.
La vicenda è finita ora al tribunale di Picton, in Australia.
La legge sembra supportare la tesi della madre. Tuttavia la donna non avrebbe contatti con la figlia da tre anni.
La ragazzina, ora 17enne e ancora orgogliosa del suo acchiappasogni sulla caviglia, sta dalla parte del padre: «Non ha fatto niente di male. È stata una mia scelta».
Il caso tornerà in tribunale a settembre.