Danni ingenti per diversi chilometri, la causa parrebbe essere lo scoppio di un deposito di fuochi d'artificio
È rimasta leggermente ferita anche l'ambasciatrice svizzera, come ha fatto sapere il DFAE
BEIRUT - Due scoppi devastanti hanno fatto tremare Beirut oggi pomeriggio. Stando ai media locali, si sono verificati nell'area portuale della capitale libanese.
Il botto colossale sarebbe originato da uno stabile o un imbarcazione che conteneva fuochi d'artificio, causando danni alle abitazioni per diversi chilometri. Le autorità hanno spiegato che l'esplosione sarebbe dovuta anche a materiali «altamente esplosivi» (si parla di tonnellate di nitrato) che erano stati sequestrati in passato e poi stoccati nell'area in questione.
In serata il primo ministro libanese, Hassan Diab, ha detto che «i responsabili pagheranno per quanto accaduto». E ha affermato - come riportano vari media - che è stata avviata un'indagine sulla presenza di un magazzino «pericoloso» che si trova nell'area dal 2014. Non ha però fornito ulteriori dettagli.
Almeno 50 morti e 2'750 di feriti - La conta delle vittime è ancora in corso. Ma nel frattempo si parla già di almeno 70 morti e 2'750 feriti, come ha fatto sapere il ministro della salute Hamad Hassan.
Le esplosioni hanno fatto anche crollare un edificio di tre piani e si cercano persone intrappolate sotto le macerie, come riferiscono fonti mediche locali.
La colonna di fuoco, stranamente rosa, è visibile da tutta la città. Gli spaventosi video della deflagrazione sono diventati virali, girando su WhatsApp e Twitter. Per ora non si sa se si tratti di una sfortunato incidente, di un attentato o di un attacco.
Feriti respinti dagli ospedali - «Stavo camminando, all'improvviso mi sono ritrovata a terra», racconta la reporter di Al Jazeera Zeina Khodr che si trova sul posto, «c'è il panico, il caos e ci sono vetri rotti ovunque».
«Tutta la mia casa ha tremato ed è crollato tutto, sono qui nella mia abitazione distrutta con la testa e il collo tagliati e insanguinati», racconta in lacrime in diretta all'emittente una libanese.
Stando alla reporter dell'AFP Maya Gebeily, che si trova anche lei sul posto, gli ospedali starebbero mandando via i cittadini con ferite al capo e al viso perché sono troppo oberati, oppure sono troppo danneggiati per prendersene cura.
«Sembrava Hiroshima» - «Beirut è una città distrutta», e le esplosioni di oggi «sembravano Hiroshima»: lo ha detto a un'emittente libanese, trattenendo a stento le lacrime, il governatore della capitale libanese, Marwan Aboud, definendo quanto accaduto «un disastro nazionale senza precedenti».
Aboud si è recato sul luogo dell'esplosione, al porto di Beirut, rivelando che tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l'incendio conseguente alla prima esplosione.
Ferita l'ambasciatrice elvetica a Beirut - L'enorme onda d'urto ha colpito anche l'Ambasciata elvetica e la residenza dell'ambasciatore svizzero. L'ambasciatrice Monika Schmutz - come fa sapere il Dipartimento federale degli affari esteri - è rimasta leggermente ferita e si è recata in ospedale per ulteriori accertamenti. Il resto del personale dell'ambasciata è in buona salute, ma non è stato ancora raggiunto un membro del personale locale. La rappresentanza svizzera sta verificando il coinvolgimento di altri cittadini svizzeri nell'esplosione. Finora non ci sono indicazioni in merito.
My brother sent me this, we live 10 KM away from the explosion site and the glass of our bldgs got shattered. #Lebanon pic.twitter.com/MPByBc673m
— Abir Ghattas (@AbirGhattas) August 4, 2020