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ITALIAUccide la sorella perché fidanzata con un trans? L'uomo si difende: «è stato un incidente»

14.09.20 - 15:35
Si è difeso il trentenne accusato della morte della 20enne deceduta sabato a Caivano
Depositphotos
Uccide la sorella perché fidanzata con un trans? L'uomo si difende: «è stato un incidente»
Si è difeso il trentenne accusato della morte della 20enne deceduta sabato a Caivano

CAIVANO - «Maria Paola e io abbiamo dieci anni di differenza. È mia sorella, ma per me era quasi come una figlia. Non le avrei mai fatto del male. È stato un incidente, non ho speronato lo scooter».

Sono queste le dichiarazioni che ha rilasciato durante l'udienza il trentenne arrestato dopo l'incidente di sabato scorso, che ha portato alla morte della sorella, di soli 20 anni. Lo riporta laRepubblica.

La vicenda, lo ricordiamo, ruota intorno all'incidente stradale che ha avuto luogo sabato a Caivano, quando l'uomo avrebbe inseguito con la propria moto la sorella e il suo compagno, un transgender nato donna, per poi speronarli fino a provocare la caduta del loro motorino, e la morte della giovane.

Il movente? A quanto hanno comunicato i media italiani, sulla base delle indagini dei carabinieri, l'uomo non sopportava il fatto che la sorella frequentasse un trans, e non accettava il fatto che stessero per andare a convivere. Una teoria confermata dal giovane trans, rimasto ferito nell'incidente: «Stavamo insieme da tre anni ma la sua famiglia non voleva. Dicevano che eravamo due donne. Io però non sono una donna. Per loro invece sì. Addirittura, li ho sentiti dire che avrebbero preferito che la figlia morisse, piuttosto che stare con uno come me» ha dichiarato, ammettendo di aver ricevuto diverse minacce di morte.

Una versione che però non coincide con quella fornita dalla famiglia della giovane, che sostiene che il fratello era uscito per convincere la sorella a rientrare a casa, e che non l'ha speronata, ma che lo scontro fra moto e motorino è stato solo un tragico incidente. Sulla relazione di loro figlia, i genitori hanno da un lato ammesso che non ne erano contenti, ma anche che si stessero pian piano abituando.

Il 30enne è stato poi accusato di omicidio preterintenzionale, e l'udienza è stata fissata per oggi. «Non vedevo mia sorella da Ferragosto, non avevo più sue notizie. L'ho cercata perché volevo parlarle. È vero, ho inseguito il motorino, ma non l'ho speronato. Non avrei mai potuto farlo. È stato un incidente. Andavano a forte velocità, li ho visti sbandare e sono caduti» ha raccontato oggi l'uomo, visibilmente scosso.

Il Giudice per le indagini preliminari potrebbe far sapere la propria decisione già nel corso del pomeriggio.

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