La sanzione è di poco superiore al milione di franchi svizzeri
ANKARA - La Turchia ha multato Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, Periscope e Tik Tok per non aver nominato un rappresentante legale nel Paese, come previsto dalla controversa normativa di regolamentazione del web entrata in vigore il mese scorso e denunciata come liberticida da opposizioni e ong.
La sanzione, annunciata peraltro via Twitter dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Omer Fatih Sayan, è di 10 milioni di lire turche a testa (poco più di un milione di franchi svizzeri).
Se i social network continueranno a non adeguarsi alla legge di Ankara, sono previste un'ulteriore multa di 30 milioni di lire turche entro inizio dicembre e uno stop alla pubblicità entro inizio gennaio. In caso di ulteriori resistenze, si potrebbe arrivare entro la metà del prossimo anno a una riduzione della larghezza di banda fino al 90%, equivalente a un sostanziale oscuramento nel Paese.
Oltre alla nomina di un rappresentante legale, responsabile dei contenuti e della loro eventuale rimozione su richiesta dell'autorità giudiziaria, la legge prevede per i social con oltre un milione di visitatori unici al giorno che i dati degli utenti siano catalogati in server locali, sollevando timori di violazioni della privacy.
La riforma è stata fortemente voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che, nonostante la grande popolarità sui social media, non ha mai risparmiato critiche a questi strumenti di comunicazione.