«Il nemico lo conosciamo, è l'islamismo radicale» ha dichiarato il primo ministro Castex
NIZZA - Esprimendo le «condoglianze dell'intera nazione», il primo ministro francese Jean Castex ha reso oggi l'omaggio nazionale alle vittime della strage nella basilica di Nizza, parlando di «compassione» ma al tempo stesso di «indignazione» di fronte a un nemico preciso, «l'islamismo radicale».
«È la Francia che, ogni volta, è colpita ed è obiettivo del terrorismo, ma Nizza - ha dichiarato il premier ricordando l'attentato del 14 luglio 2016 sulla Promenade des Anglais (86 morti) - ha pagato un tributo pesante». Stavolta, «il 29 ottobre - ha continuato - un terrorista ha rubato tre vite nel cuore di una chiesa», commettendo «una profanazione». «Il terrorismo se la prende con quello che siamo, con quella che è la nostra identità, la nostra libertà, la nostra cultura e infine le nostre vite. Il nemico lo conosciamo, non solo è identificato ma ha anche un nome, è l'islamismo radicale».
Molta l'emozione per la cerimonia, alla quale era presente anche l'ex presidente Nicolas Sarkozy. La miglior amica e il marito di Nadine Devillers, 60 anni, la prima vittima dell'attentato, hanno mostrato il suo ritratto, una foto del giorno del matrimonio. Poi è stata la volta del ricordo di Vincent Loquès, il sacrestano, ucciso alla vigilia dei 55 anni, quindi della franco-brasiliana Simone Barreto Silva, 44 anni, madre di tre bambini, sulle note di una canzone di Gilberto Gil.
L'attrice Muriel Mayette-Holtz, direttrice del Teatro nazionale di Nizza, ha letto un testo dello scrittore Romain Gary, poi ha preso la parola il sindaco Christian Estrosi: «Tutti e tre - ha detto rivolto alle vittime - voi rappresentate la diversità, tutta l'umanità del popolo di Nizza». Il sindaco, visibilmente commosso, ha denunciato una «guerra contro tutto quello che noi siamo» e ha aggiunto: «Dobbiamo entrare in resistenza. Abbiamo bisogno non solo di questo omaggio, ma anche di strumenti forti, operativi, immediati, per mettere fine a questa minaccia, a questi atti barbari».