È stato aperto il fuoco contro i dimostranti scesi in piazza a Yangon
YANGON - È di 38 manifestanti uccisi il tragico bilancio della domenica di scontri in Myanmar.
Le forze di sicurezza, schierate per contrastare le dimostrazioni contro il golpe militare del 1° febbraio, hanno aperto il fuoco contro gruppi di persone armate di bastoni e coltelli. I media locali spiegano che la situazione è stata particolarmente tesa in uno dei quartieri di Yangon, quello di Hlaing Tharyar.
Il bilancio delle vittime è stato comunicato dall'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici, che afferma che sono 126 le persone che sono rimaste uccise dall'inizio delle proteste.
In alcune zone della principale città del Paese è stata instaurata la legge marziale, come risposta a presunte aggressioni contro uomini d'affari cinesi e come risposta al malumore verso Pechino, accusata dalla piazza di essere a sostegno dei golpisti.