Tutto rinviato al 24 marzo. Nel frattempo, la protesta non si placa: 44 vittime solo ieri
YANGON - Un rinvio per problemi tecnici. La terza udienza, prevista in teleconferenza oggi, del processo contro la leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è stata posticipata alla settimana prossima a causa di un malfunzionamento della rete internet.
L'udienza, come annunciato dall'avvocato della Presidente della Lega Nazionale per la Democrazia, si svolgerà quindi il 24 di marzo.
Nei confronti di Suu Kyi sono stati emessi quattro capi d'imputazione: possesso illegale di walkie-talkie, violazione delle restrizioni contro il Covid, infrazione della legge sulle telecomunicazioni e l'aver fomentato disordini. La leader si trova agli arresti dallo scorso 1° febbraio, il giorno del golpe militare in cui le forze armate del Tatmadaw hanno rovesciato il governo.
Nel frattempo, nelle strade del Myanmar la protesta non si placa. Quella di ieri è stata una delle giornate più sanguinose delle ultime settimane. Stando ai media locali, domenica sono state uccise almeno 44 persone. E il bilancio complessivo, secondo le cifre della Assistance Association for Political Prisoners, supera così le 120 vittime dall'inizio delle proteste.