La risposta dell'Agenzia alla crisi AstraZeneca: «Stiamo indagando perché sia fatta chiarezza»
BRUXELLES - Fenomeni di trombosi e coaguli sanguigni, legati - o meno - al vaccino? È quello che vuole scoprire l'EMA, alle prese con lo stop a catena della somministrazione, in diversi paesi europei, del vaccino AstraZeneca come confermato dalla direttrice dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) Emer Cooke in conferenza stampa oggi pomeriggio.
«Per noi è fondamentale valutare quello che è successo, se è possibile che questi rari effetti collaterali si siano presentati in concomitanza con le vaccinazioni», spiega Cooke, «al momento in ogni caso riteniamo che il rapporto rischio-benefici resti comunque positivo. Ogni giorno in Europa muoiono migliaia di persone per cause collegate al coronavirus». Una posizione, questa, che bissa quella già esposta in precedenza sempre dall'EMA, e anche dall'OMS.
In ogni caso, per tentare di venire a capo della situazione, l'Agenzia ha mobilitato un nuovo pannello di ematologi ed esperti di coagulazione per affrontare al meglio la situazione, e valutare come procedere. Un rapporto aggiornato è previsto per la giornata di giovedì.
«Campagne di vaccinazioni di massa come quella del Covid, possono portare all'emergere di fenomeni imprevisti, in questo caso dobbiamo capire se si tratta davvero di effetti collaterali oppure di una coincidenza», commenta Cooke, «ricordiamo che questi "effetti avversi" sono al di fuori dei possibili effetti collaterali presentatisi durante la fase di sperimentazione».
Evento eccezionale, oppure... no? «Normalmente migliaia di cittadini dell'UE sviluppano spontaneamente delle trombosi nel sangue, il tasso in questo senso non è molto diverso da quello delle persone vaccinate e quelle a cui è stato somministrato il placebo», argomenta la direttrice.
Si indaga anche sulla teoria - diffusa da alcune parti - di alcune partite "difettose": «Stiamo analizzando se, dal punto di vista della produzione, possano esserci state delle differenze tali da comportare questi particolari sintomi nei vaccinati».
Cooke, rispondendo a una domanda sul numero di casi di trombosi segnalati all'EMA, ha spiegato: «Le cifre sono molto dinamiche, fino al 10 marzo parliamo di 30 casi su 5 milioni di dosi di vaccino. Ce ne aspettiamo altri».