Notte di disordini a Belfast. La polizia parla di «un attacco orchestrato»
BELFAST - Nella notte tra sabato e domenica una trentina di manifestanti unionisti hanno lanciato trenta bombe molotov contro i poliziotti, incendiato le auto e divelto tombini di strada in un sobborgo del nord di Belfast.
Il sovrintendente capo del comandante dell'area nord, Davy Beck, ha parlato di un vero e proprio «attacco orchestrato contro la polizia», mentre il segretario dell'Irlanda del Nord Brandon Lewis ha fatto appello alla calma.
Un uomo di 47 anni è stato arrestato e si trova in custodia.
C'è un crescente malcontento tra le fazioni unioniste filo-britanniche nell'Irlanda del Nord per gli accordi legati all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Gli accordi mirano a preservare una fragile pace nel territorio prevenendo un confine duro con l'Irlanda, membro dell'Ue. Il protocollo elimina la necessità di controlli doganali e regolamentari al confine con l'Irlanda spostando i checkpoint per le merci in arrivo dalla Gran Bretagna continentale ai porti dell'Irlanda del Nord. Gli unionisti sostengono tuttavia che si irrigidiscono i legami con il resto del Regno Unito introducendo barriere commerciali.
Ad alimentare la tensione, questa settimana, è stata anche la decisione di non perseguire 24 membri dello Sinn Fein che hanno partecipato al funerale a giugno dell'uomo-simbolo del partito, Bobby Storey, in palese violazione alle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19.