Lo ipotizzano gli inquirenti. Fermati quattro uomini, già attenzionati dalla Procura antiterrorismo
PARIGI - Gli investigatori che si occupano della scomparsa di Mia Montemaggi, la bambina di otto anni rapita nei giorni scorsi dalla casa della nonna materna nel Grand Est, in Francia, non escludono che la piccola sia stata portata all'estero. Lo ha riferito questa mattina il procuratore della Repubblica di Epinal.
«Il dipartimento dei Vosgi, pur non essendo sul confine, non è lontano da diverse frontiere» ha spiegato il magistrato nel corso di una conferenza stampa. Quattro persone sono state arrestate: gli inquirenti sospettano che possano aver preso parte al rapimento di Mia, su incarico della madre Lola - che risulta anch'essa introvabile.
I sospettati non hanno finora fornito informazioni utili e dovrebbero comparire al più presto davanti a un giudice. Se riconosciuti colpevoli del coinvolgimento nel rapimento di Mia, potrebbero fronteggiare una condanna fino all'ergastolo. Si è scoperto che i quattro erano già nel mirino dell'autorità giudiziaria, addirittura della Procura nazionale antiterrorismo. Appartenenti a movimenti anti-sistema e negazionisti, avrebbe progettato degli attacchi dinamitardi contro centri vaccinali.
Non solo: pare che avessero in animo di rapire altri bambini per "liberarli" dai centri sociali, che consideravano pericolosi in quanto legati a fantomatiche reti pedofile - in un inquietante parallelismo con le teorie del movimento QAnon.