Altra notte di sangue nella Striscia di Gaza e nelle località di frontiera israeliane.
Onu e Unicef lanciano un appello alle parti.
GAZA CITY - Il corrispondente di Al Jazeera Safwat al-Kahlout ha descritto gli attacchi israeliani di questa notte sulla Striscia di Gaza «i raid aerei più intensi degli ultimi sette giorni». I jet israeliani - scrive sul sito dell'emittente - hanno effettuato 150 attacchi aerei nelle prime ore di oggi, di cui almeno 60 nella sola Gaza City. Tra le vittime ci sarebbe un medico palestinese, sua moglie e cinque dei loro figli, aggiunge citando fonti dell'ospedale al-Shifa.
I soccorritori ritengono che alcune famiglie siano bloccate sotto le macerie delle loro case distrutte, e il ministero della Salute di Gaza fa sapere che molti palestinesi stanno arrivando negli ospedali con feriti. Colpita la Torre Al-Andalus, un grattacielo di 15 piani con uffici e appartamenti.
Intanto un giovane palestinese è stato colpito a morte dall'esercito israeliano a nord di Tulkarem, in Cisgiordania, poco dopo la mezzanotte, secondo l'agenzia di stampa palestinese WAFA che cita il ministero della Salute.
Colpita la casa di un capo di Hamas - L'esercito israeliano ha reso noto di avere colpito oggi l'abitazione del capo dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. L'esercito «ha attaccato le case di Yahya Sinwar e di suo fratello Muhammd, un attivista terrorista», ha scritto l'esercito su Twitter, dove ha pubblicato un video che mostra una casa distrutta.
L'esercito non ha specificato se al momento dell'attacco Sinwar si trovasse in casa. «Entrambi gli edifici - ha specificato l'esercito - erano utilizzati come infrastrutture militari da parte dell'organizzazione terroristica di Hamas».
Altri attacchi dalla Striscia - Dopo gli attacchi notturni lanciati da Gaza verso l'area di Tel Aviv, stamane Hamas ha ripreso a bombardare con intensità le località israeliane più vicine alla Striscia.
Al tempo stesso l'aviazione israeliana afferma di aver colpito la scorsa notte un centinaio di obiettivi a Gaza, anche nel tentativo di distruggere la rete di bunker militari allestiti da Hamas.
Il ministero della sanità di Gaza riferisce che in quegli attacchi 26 civili sono morti, di cui 10 donne e 8 bambini, e oltre 50 sono rimasti feriti.
In nottata il premier Benjamin Netanyahu - rispondendo implicitamente a critiche dagli Stati Uniti - ha osservato che «mentre Hamas colpisce intere città in Israele, Israele si sforza al massimo di non colpire a Gaza persone non coinvolte nei combattimenti». Ha aggiunto che le operazioni militari proseguiranno «per quanto necessario», lasciando intendere che per ora Israele non è interessato a un cessate il fuoco.
Il consiglio di difesa del governo si riunirà nel pomeriggio, poco prima dell'inizio di una riunione urgente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
1'150 razzi intercettati da Iron Dome - Dall'inizio del conflitto da Gaza sono stati lanciati verso Israele 2900 razzi, ma 450 di essi si sono rivelati difettosi e sono caduti all'interno della Striscia. Lo rende noto il portavoce militare israeliano. Le batterie Iron Dome hanno intercettato 1150 razzi. Altri ancora sono caduti in zone aperte. Nelle ultime 24 ore, secondo il portavoce, Israele ha colpito a Gaza 90 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica.
L'appello dell'ONU - «Qualsiasi attacco indiscriminato contro le strutture civili dei media viola il diritto internazionale, deve essere evitato a tutti i costi». Lo afferma il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in una nota diffusa dal suo portavoce.
Guterres si dice «sgomento per il crescente numero di vittime civili» e «profondamente turbato dalla distruzione del grattacielo che ospitava diversi media internazionali» a Gaza City.
E quello dell'Unicef - Sono circa 10mila le persone sfollate nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto e la maggior parte sono bambini. Lo denuncia l'Unicef sottolineando che il livello di violenza è enorme e che sono proprio i bambini a sopportare il peso di questa escalation.
«Tutte le parti devono fare un passo indietro e porre fine alla violenza», ammonisce l'Unicef avvertendo che «tutte le parti hanno l'obbligo di proteggere i civili - specialmente i bambini - e facilitare l'accesso umanitario».
Dall'inizio delle ostilità le vittime nella Striscia sono 181, ha detto il ministero della sanità di Hamas, citato da fonti locali, aggiungendo che di questi 52 sono bambini e 31 le donne. I feriti - secondo la stessa fonte - sono 1'225.