Nessuno di essi «ha fatto nulla per impedirlo», ha dichiarato l'avvocato di Dahiana Gisela Madrid
SAN ISIDRO - Il legale di un'infermiera, sotto inchiesta per la morte di Diego Armando Maradona avvenuta lo scorso mese di novembre, ha accusato di negligenza i medici che lo avevano in cura. «Loro hanno ucciso Diego» ha dichiarato ai media l'avvocato Rodolfo Baque durante una pausa dell'interrogatorio della sua assistita, Dahiana Gisela Madrid, durato più di otto ore.
La 36enne è una delle sette persone iscritte nel registro degli indagati della procura di San Isidro, alle porte di Buenos Aires. Gli investigatori, che indagano per omicidio, ipotizzano che il campionissimo non abbia ricevuto cure adeguate e che sia stato letteralmente abbandonato a se stesso nelle sue ultime ore di vita. Baque ha ribadito ai giornalisti che non è Madrid che va biasimata, ma i medici che lo avrebbero dovuto seguire dopo l'operazione al cervello a cui Maradona era stato sottoposto poche settimane prima del decesso.
L'impianto difensivo è molto simile a quello presentato dai legali di Ricardo Almiron, un altro degli infermieri indagati e che, nel corso dell'interrogatorio che ha avuto luogo lunedì, ha dichiarato che gli era stato ordinato di non svegliare Maradona. Madrid ha dichiarato agli inquirenti che la star del calcio era in cura per problemi cardiaci, ma che gli era stato somministrato uno psicofarmaco che gli aveva accelerato i battiti. Inoltre, Maradona sarebbe caduto mentre si trovava in ospedale e la donna avrebbe proposto di fargli una Tac. Un assistente del Pibe de Oro si sarebbe rifiutato, spiegando che sarebbe stato un disastro se la stampa ne fosse venuta a conoscenza.
«Alla fine, ci sono stati molti segnali di avvertimento che Maradona sarebbe morto, un giorno o l'altro. E nessuno dei medici ha fatto nulla per impedirlo» ha concluso Baque.