Nel mirino di alcuni tifosi inglesi i giocatori Rashford, Sancho e Saka. La Metropolitan Police avvia un'inchiesta
Immediata la condanna della FA britannica: «Chiunque ci sia dietro a questi comportamenti disgustosi non è benvenuto a tifare per la squadra».
LONDRA - È difficile riuscire a rispettare gli avversari quando non ti riesce di fare lo stesso nemmeno con la tua squadra; quella che in queste settimane ha portato oltre 55 milioni di persone a un centimetro da quel sogno, vedere la nazionale alzare al cielo un trofeo, cullato per 55 anni.
La finale del Campionato Europeo 2020, andata in scena ieri sera in quel magnifico tempio dello sport che è lo stadio di Wembley, si è aperta con i fischi e una coltre di assordanti «buuu» intonati per sovrastare il risuonare dell'inno nazionale italiano. Un gesto vile, sempre spiacevole, ma a cui non si è assistito di certo per la prima volta in una partita di calcio. Lo stesso trattamento però alcuni tifosi inglesi lo hanno riservato, sui social e con toni ancora più disgustosi, all'indirizzo dei propri giocatori.
Nel mirino sono finiti in particolare Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka, "colpevoli" di aver fallito in sequenza l'appuntamento dal dischetto. Un palo e due parate di "Gigio" Donnarumma. E così si è spalancato il proverbiale vaso di Pandora e i vecchi post dei tre giocatori inglesi su Instagram sono stati presi letteralmente d'assalto e "decorati" a caldo dagli ignoranti amareggiati di turno: insulti assortiti, rivolti al colore della loro pelle, ed emoji con le scimmiette, un "must" immancabile nell'arsenale del perfetto leone da tastiera razzista. «Ti odio scimmia, tornatene in Nigeria» è uno dei tanti e l'unico che, per farsi un'idea, riportiamo.
«Questi personaggi non sono benvenuti tra i tifosi»
La condanna da parte della Football Association (FA) britannica è stata pressoché immediata. «Non potremmo essere più chiari» nel ribadire che «chiunque ci sia dietro a questi comportamenti disgustosi non è benvenuto a tifare per la squadra. Faremo tutto quanto è in nostro potere per sostenere i giocatori, sollecitando la pena più dura possibile per i responsabili» e chiedendo ai social media di fare un passo avanti e prendersi maggiori responsabilità nel rimuovere dalle piattaforme chi si rende protagonista di questi abusi e raccogliere dati e prove che permettano di perseguire queste persone.
Nel frattempo, anche la Metropolitan Police vuole andare a fondo della questione. In un tweet si legge: «Siamo al corrente di diversi commenti offensivi e razzisti sui social network rivolti ad alcuni giocatori dopo la finale di Euro2020». E questo è «del tutto inaccettabile, non può essere tollerato», scrive la Polizia, annunciando che indagherà sulla vicenda.
La condanna di Boris e William
Anche William, il duca di Cambridge, ha preso posizione: «Sono disgustato dagli abusi razzisti rivolti ai giocatori dell'Inghilterra dopo la partita di ieri sera. È assolutamente inaccettabile che i giocatori debbano sopportare questo comportamento ripugnante. Deve fermarsi ora e tutti coloro che sono coinvolti dovrebbero essere ritenuti responsabili» ha twittato. Sulla stessa linea il primo ministro britannico Boris Johnson: «Questa squadra inglese merita di essere lodata come eroica, non abusata razzialmente sui social media. I responsabili di questo spaventoso abuso dovrebbero vergognarsi di se stessi».
I am sickened by the racist abuse aimed at England players after last night’s match.
— The Duke and Duchess of Cambridge (@KensingtonRoyal) July 12, 2021
It is totally unacceptable that players have to endure this abhorrent behaviour.
It must stop now and all those involved should be held accountable. W
This England team deserve to be lauded as heroes, not racially abused on social media.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) July 12, 2021
Those responsible for this appalling abuse should be ashamed of themselves.