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HAITIDopo i saccheggi, la tregua delle gang per distribuire aiuti

23.08.21 - 12:30
Lo ha annunciato il controverso leader del collettivo "G9 Revolutionary Forces". Sarà ascoltato anche dalle altre gang?
AFP
Dopo i saccheggi, la tregua delle gang per distribuire aiuti
Lo ha annunciato il controverso leader del collettivo "G9 Revolutionary Forces". Sarà ascoltato anche dalle altre gang?
Il terremoto dello scorso 14 agosto ha provocato finora 2'207 morti e 12'268 persone ferite ad Haiti. Si contano inoltre 52'923 abitazioni distrutte e 77'006 danneggiate.

PORT-AU-PRINCE - Pistole, machete e aiuti umanitari. Verrebbe da pensare che ci sia qualche intruso nella breve lista e invece non è così. Perché ad Haiti, alle prese con una sempiterna crisi umanitaria - zavorrata dal violento terremoto che ha colpito il Paese caraibico una decina di giorni fa e dalla tempesta tropicale che ha ratificato il disastro poche ore dopo - la cornice della situazione presenta risvolti che sembrano appartenere a un mondo che funziona alla rovescia.

Ma andiamo con ordine. Nei giorni successivi al disastro, le autorità si sono trovate di fronte a una strada in salita per riuscire a distribuire aiuti alla popolazione. E non solo per una questione di logistica ma anche di sicurezza, dato che le ambulanze e i furgoni predisposti alle consegne sono stati presi di mira e "confiscati" dalle gang locali. E fino a questo punto è tutto nella (triste) norma. A rovesciare il paradigma è stato però Jimmy Cherizier, il famigerato leader della "G9 Revolutionary Forces", un collettivo di gang attivo nella capitale haitiana, Port-au-Prince, dall'anno scorso.

Cherizier - ex agente di polizia e noto come "Barbecue", un nomignolo che sarebbe legato alla sua storia familiare e in particolare al pollo grigliato, molto apprezzato localmente, che sua madre vendeva per strada - ha annunciato la volontà delle gang di aderire a un periodo di tregua per accelerare le operazioni di soccorso nel Paese. Il filmato, pubblicato su Facebook, è indirizzato alla popolazione delle aree più colpite nella regione sud-ovest della penisola haitiana. «Vogliamo dirvi che la G9 e i suoi alleati, uno per tutti e tutti per uno, sono vicini al vostro dolore e alle vostre sofferenze» e che la "federazione" «prenderà parte ai soccorsi portandovi aiuto. Invitiamo tutti i nostri concittadini a esprimere solidarietà con le vittime e a condividere quel poco che c'è con tutti loro».

Resta da vedere se l'invito del boss sarà accolto anche dalle organizzazioni che non fanno capo alla sua cerchia di alleati.

L'ex agente Jimmy Cherizier
Criminale o rivoluzionario? L'ex agente Cherizier, 44 anni, è al comando di una forza armata che fa impallidire la dotazione della polizia locale e, stando ad alcune fonti, ha nel proprio arsenale anche rapporti non precisati con il governo. Sospettato di diversi massacri avvenuti in questi anni, Cherizier si considera formalmente a capo di una forza rivoluzionaria che intende reclamare Haiti dalle mani del governo, della borghesia haitiana e dell'opposizione. Ma sarebbe soprattutto quest'ultima, stando a diversi enti umanitari, a essere stabilmente incorniciata nei suoi pensieri e dai collimatori dei suoi "capodecina".

Il terremoto che ha colpito Haiti, lo scorso 14 agosto, ha fatto registrare una magnitudo pari a 7.2. Più forte di quello catastrofico che devastò il Paese nel 2010. Al momento il bilancio provvisorio delle vittime conta 2'207 morti, 12'268 persone ferite e 344 disperse, stando ai dati della Protezione civile haitiana. Per quanto concerne i danni si registrano 52'923 abitazioni distrutte e 77'006 danneggiate.

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