I feriti sono oltre 150. La Casa Bianca promette vendetta ma mette le mani avanti.
«Non possiamo evacuare tutti quelli che lo desiderano» dichiara la portavoce Jen Psaki. E negli Usa si levano appelli per le dimissioni del presidente.
KABUL / WASHINGTON - Ieri sera Joe Biden non ha trattenuto le lacrime parlando in diretta alla nazione degli «eroi morti a Kabul per una missione altruista». Ma per ora le minacce di rappresaglia restano vaghe - «non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare» - come la promessa dell'invio di altre truppe «se necessario» per completare l'evacuazione.
La vicepresidente Kamala Harris ha definito «eroi» i soldati statunitensi morti nell'attacco. «Il nostro Paese è grato a tutte le nostre donne e uomini in uniforme, e in particolare a coloro che lavorano oggi per salvare gli americani e i nostri partner afghani. E completeremo quella missione. Oggi onoriamo coloro che hanno dato la loro vita al servizio della loro nazione. Non lo dimenticheremo mai». Si tratta del giorno con il più alto numero di vittime statunitensi in Afghanistan dell'ultimo decennio: nell'agosto 2011 l'attacco a un elicottero Chinook costò la vita a 30 persone.
Anche il primo ministro australiano Scott Morrison ha pianto davanti alle telecamere, nell'annunciare che tutti i soldati australiani erano stati ritirati da Kabul il giorno prima degli attacchi. «C'erano chiari segni di un imminente attentato» ha dichiarato il ministro della difesa di Canberra in diretta tv.
Il bilancio - Ma continuano a piangere, soprattutto, gli afghani affollati all'aeroporto di Kabul mentre si aggrava la conta dei morti. Le vittime accertate sarebbero salite a 95, secondo vari media internazionali che citano un funzionario del ministero della Salute afghano. 13 sono militari statunitensi.
I talebani, citati dall'agenzia Reuters, hanno inizialmente parlato di 72 vittime afghane (tra cui 28 membri del movimento fondamentalista), ma in un secondo momento il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha dichiarato al servizio della Bbc in lingua pashtu che il gruppo non ha avuto perdite. «Noi non abbiamo subito vittime. L'incidente è avvenuto in un'area controllata dalle forze statunitensi».
La rabbia contro Biden - «A questo punto il presidente si deve dimettere», ha affermato per primo il deputato repubblicano Mike Garcia, venendo allo scoperto e affermando quello che in tanti nel suo partito pensano. Anche l'ex ambasciatrice Usa all'Onu Nikki Haley, che in molti vedono candidata alle presidenziali del 2024, ha invocato le dimissioni di Biden.
Non poteva mancare la stoccata dell'ex presidente Donald Trump: l'uscita dall'Afghanistan con questa modalità è probabilmente «dal punto di vista della tattica militare, la cosa più imbarazzante che sia mai successa al nostro paese; sembriamo sciocchi in tutto il mondo, siamo deboli, siamo patetici, siamo guidati da persone che non hanno idea di cosa stanno facendo». L'ex inquilino della Casa Bianca ha aggiunto ai microfoni di Fox News: «Hanno dimenticato una cosa, hanno dimenticato di portare con sé le persone e le attrezzature, nel senso che si sono dimenticati di portare con sé il più grande equipaggiamento militare del mondo, ed è difficile da credere, in realtà, perché un bambino l'avrebbe capito. Tu fai uscire l'esercito per ultimo. Un bambino l'avrebbe capito. Come hanno potuto fare questo al nostro paese?».
L'impossibilità di evacuare tutti - La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki nel frattempo ha raffreddato le speranze degli sfollati: non sarà possibile - ha dichiarato - evacuare dal paese ogni afghano che vuole essere portato via.
Con i voli delle ultime 24 ore è stato superato il muro delle 100mila persone sfollate da Kabul dal 14 agosto, in uno dei ponti aerei più grandi della storia, riferisce la Casa Bianca. Giovedì sono state 7500 le persone evacuate nell'arco di 12 ore. Non è chiaro quante di esse siano riuscite a partire dopo l'attacco all'aeroporto.
La Spagna comunica di aver completato l'evacuazione del personale diplomatico e dello staff. Tutti si trovano al sicuro a Dubai, riferisce il quotidiano El Pais citando fonti governative. Il Regno Unito è, nel frattempo, entrato nelle ore conclusive dell'operazione ed è «con profondo rimpianto» che si è preso atto che «non si è stati in grado di evacuare tutti», ha dichiarato il ministro della Difesa Ben Wallace. Dalla metà di agosto sono 14mila i britannici e gli afghani usciti dalla nazione asiatica.
Richiamati migliaia di talebani - L'inviato di Al-Jazeera a Kabul riferisce che i talebani hanno richiamato migliaia di uomini dalle province «per cercare d'incrementare la sicurezza intorno all'aeroporto, ma c'è un senso crescente di paura e trepidazione in città». Quanto avvenuto giovedì è «una grave indicazione del tipo di sfide alla sicurezza che i talebani dovranno affrontare nei prossimi mesi. Possiamo solo immaginare che oggi vedremo più blocchi stradali intorno all'aeroporto e una tensione ancora maggiore».