La vittima: «Sono stata privata dei pasti e costretta a subire delle condizioni di vita indegne»
BIGNAY - Sequestrata da madre e sorella. Una 25enne è riuscita a fuggire dopo tre anni dal domicilio in cui i familiari la tenevano rinchiusa e la violentavano. All'origine del clima insalubre in casa, un seguire maniacale di pratiche religiose.
Nella notte tra il 24 e il 25 agosto una giovane è scappata dalla propria abitazione e si è rifugiata dalla vicina che ha allertato le autorità. La ragazza ha dichiarato alla gendarmeria del villaggio di Bignay, nell'ovest della Francia, che viveva sequestrata da tre anni. «Sono stata violentata più volte per aver cercato di ribellarmi o di partire. Sono stata privata dei pasti e costretta a subire delle condizioni di vita indegne». Il tutto era legato a questioni religiose. Le sue affermazioni sono state accertate dagli esami medici.
Una fonte vicina alle indagini racconta che la giovane «viveva nei suoi escrementi, in una stanza con le finestre sbarrate con delle assi di legno, in una casa schifosa, senza acqua né elettricità». La madre, 58 anni, e la figlia maggiore, 27, sono state incolpate di sequestro di natura criminale e arrestate. La madre è stata anche sottoposta a un esame psichiatrico. Ha inoltre contestato i fatti davanti agli inquirenti, mentre l'altra accusata ha preferito non dichiarare nulla. A novembre 2020, grazie a una segnalazione dei servizi sociali, erano già note alle autorità le condizioni precarie della famiglia.