C'era il «concreto pericolo» che sabato e domenica sarebbero passati dalle parole ai fatti
MILANO - C'erano giornalisti, cameramen e fotografi - esponenti dei «media venduti al regime» - tra gli obiettivi dei "Guerrieri", i membri del gruppo Telegram di matrice No Vax che sono stati oggetto delle perquisizioni compiute ieri dalla polizia italiana. Otto di essi, di età compresa tra i 33 e i 53 anni, sono indagati dalla procura di Milano.
Poi i politici: soprattutto il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza, ma anche altri come Matteo Renzi.
Gli investigatori ritengono che fosse possibile che, nel corso delle manifestazioni contro il Green Pass indette per domani e domenica a Roma, si potesse passare dalle parole all'azione. Hanno parlato di «concreto pericolo», secondo quanto riferito dal Corriere della Sera. Le frasi che si scambiavano in chat lasciavano pensare a questo: «Se in lontananza nascosti vedete i furgoni delle tv private o pubbliche dategli fuoco. Una molotov, o con loro o vuoto il furgone, dovete dargli fuoco».
L'indagine a carico dei No Vax è coordinata dai magistrati antiterrorismo Alberto Nobili e Piero Basilone. Nel corso delle varie perquisizioni (a Milano e in giro per l'Italia) sono stati sequestrati tirapugni, sfollagente, spade, armi da fuoco e pistole spray al peperoncino. Nessuno o quasi dei "Guerrieri" avrebbe legami strutturati con schieramenti politici e aree estremiste: si tratterebbe, aggiunge Repubblica, di figure di basso profilo dalla limitata capacità di «mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale».