I detenuti hanno fatto ricorso ad armi da fuoco e addirittura granate
QUITO - È di 30 morti e 47 feriti il bilancio dei violenti scontri che sono scoppiati in un carcere in Ecuador.
All'origine ci sarebbe uno scontro tra bande all'interno del penitenziario di Guayaquil, nella parte sud-ovest del paese. Sarebbero state usate armi da fuoco e addirittura granate. Il controllo della struttura è stato ripreso solo dopo cinque ore, ha precisato il servizio carcerario nazionale. «La presenza dello stato e della legge devono essere sentiti» ha dichiarato il governatore Pablo Arosemena una volta che la situazione è tornata alla normalità.
Non si tratta di un fenomeno inedito per l'Ecuador: nel mese di luglio il presidente Guillermo Lasso aveva decretato lo stato di emergenza dopo che, in seguito a diversi episodi di violenza, oltre 100 detenuti avevano perso la vita. Il tutto è causato principalmente dalla rivalità tra gang affiliate ai cartelli della droga messicani, principalmente quelli Jalisco Nuova Generazione e Sinaloa.