Le operazioni al porto potranno riprendere senza rallentamenti, ma i lavoratori annunciano che lo scioperò continuerà
Intanto, i manifestanti "No Green Pass" stanno continuando a sfilare nelle vie della città
TRIESTE - «Non siamo violenti, arretrate, abbiamo figli a casa». Seduti, abbracciati e determinati, i manifestanti "No Green Pass" al porto di Trieste hanno atteso i poliziotti con decisione, senza alcuna intenzione di abbandonare il presidio in vista dell'annunciato sgombero.
I loro appelli sono però passati inascoltati, con la tensione che è ben presto salita. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno infatti fatto uso di getti d'acqua e lacrimogeni per far disperdere i presenti a liberare il Varco 4, in modo da permettere al porto di riprendere del tutto le operazioni.
Come riporta il Corriere.it, i lavoratori portuali hanno in primis costituito un cordone tra le forze dell'ordine e i manifestanti, per evitare scontri, e hanno poi parlato con gli agenti in modo da trovare una soluzione pacifica. Alla fine, una decisione è arrivata: protesta prolungata fino al 21 ottobre ma spostando il presidio nelle zone dei parcheggi, dove non incide sull'operatività della struttura.
I manifestanti (presenti in circa 2mila) non hanno però desistito, prima sparpagliandosi nella zona del porto e rallentandone le attività, poi facendo partire un corteo per raggiungere piazza Unità d'Italia. Alcuni scontri hanno avuto luogo anche per le vie della città, con alcuni agenti e manifestanti che sono rimasti feriti, riporta il quotidiano Repubblica.
«La gente come noi non molla mai» e «libertà», sono poi stati scanditi dai presenti. «Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d'Italia», ha invece dichiarato Stefano Puzzer, ex (poiché ha ieri annunciato le dimissioni) portavoce del coordinamento dei lavoratori portuali.
In poco tempo, Matteo Salvini ha denunciato l'accaduto attaccando il Governo: «Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?», ha twittato il leader leghista.
Si è poi espresso anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, definendo gli scontri «comportamenti che creano tristezza», ma non allarme perché «si infrangono contro il senso della responsabilità e il senso civico della stragrande parte, della quasi totalità dei nostri concittadini».