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Corea del SudLa testimonianza di un giovane di Seoul con i debiti fino al collo. Per lui Squid Game è la vita di tutti i giorni

21.10.21 - 23:02
La serie Netflix non si discosta poi tanto dalla realtà: i sudcoreani hanno un debito pro-capite pari a 44'000 dollari
Afp
La testimonianza di un giovane di Seoul con i debiti fino al collo. Per lui Squid Game è la vita di tutti i giorni
La serie Netflix non si discosta poi tanto dalla realtà: i sudcoreani hanno un debito pro-capite pari a 44'000 dollari

SEOUL - Nelle ultime settimane è salito in cima alle classifiche, spodestando anche The Crown dal primo posto dei più visti su Netflix. Il suo gioco singolare e i suoi costumi hanno richiamato l'attenzione di un vasto pubblico, generando un'onda simile a quella che si era manifestata all'uscita de La casa di carta. Ma il mondo che racconta non si discosta poi tanto dalla vita di tutti i giorni dei millenial della Corea del Sud.

Squid Game non è solo un gioco, ma anche uno specchio della realtà di Seoul. Insider ha raccolto la testimonianza di un 27enne di nome Kim Keunha che si era trasferito a 19 anni nella capitale da una provincia del sud, Gyeongsang, per coronare il suo sogno: diventare un tatuatore. Ma le cose non sono andate come previsto.

Se al suo arrivo il suo posto preferito era il Mapo bridge, oggi non lo fa più sorridere poi tanto. Il ponte è tristemente noto per i casi di suicidio, sul cui parapetto nel 2012 erano state scritte delle frasi che invitavano le persone che volevano buttarsi a ripensarci. I messaggi, si è scoperto negli anni, non hanno avuto il successo sperato e, dopo che tra il 2014 e il 2018, è stato registrato il più alto numero di tentativi, 846, dove 24 persone hanno perso la vita, lo scorso otto ottobre il Seoul Metropolitan Government ha deciso di rimuoverle.

La storia di Kim è una storia di debiti. Il suo è pari a 40'000 dollari. «Mi considero fortunato, visto che riesco a tenerlo sotto i 50'000. Sono consapevole del problema finanziario in cui mi trovo in questo momento, ma c'è ben poco che possa fare per cambiare le cose». E il suo non è un caso isolato. Nel 2018 un sondaggio del Think tank Seoul Institute ha rivelato che i sudcoreani hanno un debito pro-capite pari a 44'000 dollari. Il 35% degli intervistati ha affermato che la causa principale sono le spese di alloggio. Più del 62% si dice appesantito dall'onere finanziario del rimborso. Nel 2020 l'importo totale del debito che hanno accumulato ha quasi superato il PIL del Paese: 1,5 bilioni di dollari contro 1,63.

Se perciò da un lato Squid Game ha avuto successo per la drammatica storia, per i giovani sudcoreani non è che un riflesso della propria realtà in cui, incagliati fra i debiti, faticano a vivere.

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