La sentenza diverrà esecutiva solo in caso di condanna definitiva dell'imputata
TREVISO - Una 38enne assistente sanitaria è stata condannata dalla sezione del Friuli-Venezia Giulia della Corte dei Conti italiana a pagare un risarcimento da oltre 550mila euro all'azienda sanitaria universitaria di Udine. Durante gli anni del suo servizio in Friuli e Veneto, dal 2009 al 2016, avrebbe finto d'inoculare vaccini a circa 8000 pazienti, in maggior parte bambini.
La donna è a processo a Udine e deve rispondere dei seguenti capi d'accusa: peculato, omissione d’atti d’ufficio e falsità in dichiarazioni. La sentenza che impone il risarcimento, spiegano i media italiani, è di carattere amministrativo e diventerà effettiva solo se la 38enne sarà condannata nei tre gradi di giudizio.
Sembrano esserci delle solide evidenze contro l'infermiera: l'incidente probatorio disposto dalla Procura di Udine ha preso in esame 159 provette di sangue dei pazienti, ma in 153 casi non c'è stata risposta all'antigene del morbillo. Sarebbe questa la prova, anche statistica, che la donna non ha somministrato i vaccini.