30 persone sono state arrestate durante la terza notte di manifestazioni
AMSTERDAM - Gli scontri degli scorsi giorni in varie città olandesi sono «pura violenza mascherata da manifestazione». Lo ha dichiarato il primo ministro ad interim Mark Rutte.
Rutte si rende conto che ci sono «molte tensioni nella società perché abbiamo affrontato tutta la miseria del coronavirus per così tanto tempo», aggiungendo che difenderà sempre il diritto di protestare. Ma «non accetterò mai che gli idioti usino la violenza pura» contro polizia e paramedici «con il pretesto che siamo insoddisfatti», ha sottolineato.
Anche i sindacati di polizia hanno denunciato i disordini, affermando che gli agenti si trovano di fronte a un compito impossibile. Il presidente della sigla NPB, Jan Struijs, ha dichiarato al quotidiano AD: «In un gran numero di città, gli agenti continuano a confrontarsi con una violenza senza precedenti e spietata. Questo richiede il massimo da parte dei poliziotti per proteggere i cittadini e le loro proprietà. Questi saranno giorni e settimane estenuanti».
Il bilancio della scorsa notte - La scorsa notte è stata la terza all'insegna delle rivolte. Circa 30 persone sono state arrestate per vandalismo, incendio doloso e accensione di fuochi d'artificio. L'episodio più clamoroso è avvenuto a Roosendaal, dove è stata data alle fiamme una scuola elementare e un'auto ha preso fuoco. 15 individui sono stati arrestati per disturbo dell'ordine pubblico. Le autorità di Groningen, dopo aver ricevuto segnalazioni di una manifestazione, hanno emanato un'ordinanza d'emergenza che è rimasta in vigore fino alle 5 del mattino. La protesta è stata pacifica, ma scontri hanno avuto luogo una volta che è terminata.