La scuola li aveva convocati per esprimere alcune preoccupazioni. Irreperibili per alcune ore, sono stati arrestati
OXFORD - Un biglietto, un post sospetto sui social e l'arma lasciata incustodita. I segnali c'erano tutti. Ma i genitori, anche messi sotto pressione dalla scuola, li hanno ignorati. Ora sono accusati di omicidio involontario.
La sparatoria avvenuta due giorni fa in un liceo di Oxford, nella quale sono morti quattro studenti, dovrebbe dare molto da pensare, ha spiegato la procuratrice Karen McDonald, sulla responsabilità che i genitori hanno dal momento in cui acquistano delle armi. Durante una conferenza stampa ha detto di essere arrabbiata «come madre e come pubblico ministero. Sono arrabbiata come persona che vive in questa contea. È nostro dovere assicurarci che un'arma mortale non finisca nelle mani di una persona di cui abbiamo ragione di credere potrebbe fare del male a qualcuno».
E le parole di McDonald, riportate dalla Cnn, hanno un motivo più che valido. Il giorno della sparatoria i genitori del 15enne erano stati convocati a scuola dopo che un insegnante aveva trovato sulla sua scrivania un biglietto con una pistola e un proiettile disegnati sopra. Il ragazzo aveva scritto: «Aiutami, non riesco a fermare i pensieri. Sangue ovunque». Il direttore aveva chiesto ai genitori di portare il figlio in terapia, perché era chiaro che necessitasse di aiuto. Ma madre e padre non hanno voluto né controllare lo zaino del 15enne, né portarlo a casa.
Quindici minuti dopo il ragazzo è uscito dal bagno e ha consumato un dramma. È emerso inoltre ch il giorno prima aveva postato sui social la foto della pistola e aveva registrato sul telefono, senza poi metterlo online, un video in cui diceva ciò che avrebbe fatto. La madre, durante la sparatoria, gli ha scritto: «Non farlo». Il padre aveva acquistato l'arma quattro giorni prima. Ieri il ragazzo è stato formalmente accusato di terrorismo, omicidio e tentato omicidio.
La notte stessa dell'attacco, i genitori del 15enne sono scomparsi. E ieri, quando sono stati incriminati per omicidio involontario, non erano ancora tornati alla loro abitazione. Per questo motivo, l'Fbi si è messo sulle loro tracce e ha invitato la popolazione ad aiutare gli agenti nella ricerca. Dopo qualche ora gli avvocati dei due hanno affermato che non stavano fuggendo, ma che avevano lasciato la città «per la loro sicurezza» e che «stanno tornando per essere chiamati in giudizio». I due, ha confermato la portavoce della polizia Rudy Harper alla Cnn, sono stati arrestati nelle ore successive.