La detonazione è avvenuta all'entrata dell'edificio. L'aggressore, in condizioni critiche, ha ferito 8 persone
MOSCA - Una bomba fatta in casa e un machete. Stamattina il monastero di Vladychny a Serpukhov è stata la scena di una tentata strage. Un ex-studente ha tentato di entrare nella scuola con un ordigno casalingo, che è esploso mentre si trovava sulla porta. L'aggressore è in ospedale e ha ferito 8 persone.
Erano le 08:24 di Mosca, quando il 18enne Vladislav Struzhenkov si è recato nella scuola ortodossa, situata all'interno di un monastero, dove si era diplomato, armato di una bomba fatta in casa e di un machete.
Il suo obiettivo, riferisce l'Agenzia di stampa russa Tass, era probabilmente la sala dove si svolge la preghiera del mattino. Ma il giovane non è arrivato oltre la porta principale dell’edificio, dove l'ordigno è esploso, portandogli via la gamba.
I media locali riferiscono che ha perso molto sangue a causa della ferita e che si trova in rianimazione. Le sue condizioni sono critiche. I poliziotti non hanno subito permesso ai paramedici di avvicinarsi perché temevano che portasse addosso altri ordigni. Motivo per cui, prima di essere rimesso alle cure dei dottori, il ragazzo è stato ispezionato dalla squadra degli artificieri.
Oltre ai danni arrecati alla scuola, 8 studenti, tra cui almeno sette bambini, sono rimasti feriti. Un 15enne è stato ospedalizzato e si trova in condizioni tali da metterne in pericolo la vita. Dei testimoni hanno riferito che i bambini sono corsi nella mensa a nascondersi. «Correvano a piedi nudi e in camicia».
Il motivo che ha spinto il giovane ad attaccare l'edificio scolastico è il bullismo. Il pubblico ministero di Mosca ha affermato che «odia gli insegnanti e le suore della scuola» perché non ritiene l'abbiano trattato bene. Il padre del ragazzo ha spiegato di aver creduto che il figlio stesse comprando dei fuochi di artificio per Capodanno.