Nel 2009 la donna che accusa il duca di York aveva stipulato un accordo con il finanziere, guadagnando un ingente somma
LONDRA - Succederà nelle prossime ore. E potrebbe ribaltare o confermare quanto Virginia Roberts, ora Giuffre, afferma di aver subito da parte del Principe Andrea. L'accordo stipulato nel 2009 verrà rilasciato oggi per ordine dei giudici degli Stati Uniti.
Dodici anni fa Giuffre e Jeffrey Epstein, finanziere e riconosciuto abusatore sessuale morto in carcere nel 2019, avevano stipulato un accordo. Denominato "Epstein Act", stabilirebbe che la donna non ha il diritto di citare in giudizio per abuso sessuale Epstein e gli altri potenti coinvolti nel giro. Giuffre in cambio avrebbe accettato un'ingente somma di denaro, si ipotizza che possa ammontare a milioni di dollari.
La donna ha pubblicamente accusato il principe Andrea di averla stuprata tre volte, la prima nel 2001 a casa della signora Maxwell, condannata la scorsa settimana perché, viene scritto nei documenti del tribunale, «ha trascorso anni a supervisionare e gestire la rete di traffico sessuale di Epstein e ha attivamente reclutato ragazze minorenni», successivamente nella villa di Epstein a New York e infine sull'isola privata del finanziere. In particolare la donna sostiene di essere stata una delle ragazze trafficate dalla coppia Epstein-Maxwell. Ai tempi la donna aveva 17 anni, era quindi considerata minorenne dalla giustizia americana.
Gli avvocati del principe hanno chiesto nello scorso mese di dicembre che l'accordo del 2009 venisse analizzato. La decisione dei giudici è arrivata oggi: come riporta la Bbc, le carte verranno sottoposte a giudizio. Il team legale del duca di York ritiene che il documento potrebbe esonerarlo dalla responsabilità nel caso avviato da Giuffre. Intanto, mentre aspetta il verdetto, il principe rischia di essere completamente esonerato dagli affari della famiglia reale. Era già stato sospeso nei mesi scorsi, in seguito all'esplosione del caso Epstein.