Gli osservatori norvegesi si aspettano che la richiesta venga respinta
OSLO - Dieci anni e qualche mese dopo aver compiuto le stragi di Oslo e Utoya, che costarono la vita a 77 persone, Anders Behring Breivik oggi ha richiesto la libertà condizionale. «Come in qualsiasi altro stato di diritto, un detenuto ha il diritto di richiedere la libertà condizionale e Breivik ha deciso di avvalersene» ha spiegato il suo avvocato, Oystein Storrvik.
L'estremista di destra era in collegamento video dalla palestra del carcere di Skien, circondato da agenti. Si è presentato con un impeccabile abito scuro e mostrando un cartello con la scritta "Fermate il vostro genocidio contro le nostre nazioni bianche!». Breivik ha, come da sua abitudine, fatto il saluto nazista che puntualmente è stato immortalato dagli operatori dei media presenti.
L'attentatore sostiene di essere cambiato durante gli anni in carcere e di non essere più un pericolo per la società. Non è d'accordo Randi Rosenqvist, la psichiatra che lo segue dal 2012: «Posso dire di non rilevare grandi cambiamenti» nel suo modo di pensare e agire. Il rapporto che Rosenqvist presenterà al giudice potrebbe essere determinante ai fini della decisione. Difficile che la richiesta venga accolta, secondo i commentatori norvegesi: vuoi per il significato simbolico di quel giorno di sangue, vuoi per il mancato pentimento di Breivik - ribadito dal modo in cui si è presentato all'udienza odierna e da come, dalla prigione, stia continuando a perseguitare le famiglie delle vittime con lettere ricolme di minacce e frasi propagandistiche estratte dal suo "manifesto".
Breivik, lo ricordiamo, è stato condannato a 21 anni di reclusione con la possibilità di un prolungamento della permanenza dietro le sbarre. Il giudice non dovrebbe pronunciarsi immediatamente: avrà tempo fino a giovedì 20 gennaio per valutare la richiesta.