Cresce la pressione attorno al premier Boris Johnson, che rimane trincerato dietro all'attesa del rapporto Gray
LONDRA - Anche la polizia ora indaga sulle feste del 10 di Downing Street, lo scandalo detto "partygate". Scotland Yard, come annunciato questa mattina dalla comandante della polizia metropolitana Cressida Dick, ha aperto un fascicolo per fare luce sui controversi festini e le relative violazioni delle norme anti-Covid, approvate dallo stesso governo guidato da Boris Johnson.
Il premier britannico è sotto pressione come non mai. Il parlamento lo mette alle strette. E non si parla solo dello schieramento laburista. Anche tra i conservatori l'intolleranza verso Johnson risulta in crescita, come dimostrano alcune richieste di dimissioni proveniente proprio dal suo stesso fronte. La replica da parte sua è sempre la stessa: attendere le conclusioni dell'inchiesta Gray.
Proprio in queste ultime ore però la posizione del premier si è fatta ancora più scricchiolante. E il motivo risiede nell'ultimo tassello che è andato a comporre il puzzle del "partygate". Sempre di una festa si parla, ma una di quelle che non è facile far passare come impegno di lavoro - categoria in cui sono state derubricate le altre controverse celebrazioni al 10 di Downing Street. Si parla infatti di un party a sorpresa, organizzato il 19 giugno 2020, in occasione del compleanno del premier.