Il processo dovrebbe durare tre settimane, l'ex militare rischia l'ergastolo
GRENOBLE - Lunedì si è aperto alle Assise criminali di Grenoble il processo per il sequestro e la morte di Maëlys de Araujo, la bambina di otto anni scomparsa durante una festa di matrimonio nell'agosto del 2017 e trovata cadavere mesi dopo.
Alla sbarra c'è Nordahl Lelandais, che viene giudicato anche per aggressione sessuale ai danni di due cuginette. L'ex militare di 38 anni ha ammesso di aver ucciso la piccola, ma a suo dire si sarebbe trattato di un incidente e ha chiesto scusa alla famiglia della vittima. «Vorrei rivolgermi alla famiglia di Maëlys, mi scuso con loro. Ho ucciso Maëlys ma non volevo. Spiegherò i fatti in udienza», nel corso delle prossime settimane.
L'avvocato di Jennifer de Araujo, la madre di Maëlys, invita l'opinione pubblica a non farsi abbindolare e avverte che Lelandais è un manipolatore. «Il timore è che riesca a ingannare i giurati», proprio come ha fatto con la famiglia e gli invitati alle nozze cinque anni fa.
Christiane Lelandais, nel corso della sua deposizione, ha ribadito che essere riconosciuta come la madre dell'assassino «è una difficoltà incommensurabile, si viene respinti e insultati dappertutto». La seconda giornata del processo si è conclusa con le parole di conforto rivolte alla mamma di Maëlys da parte di un vecchio amico di Lelandais, che in precedenza aveva rilasciato la sua testimonianza.
Lelandais, già condannato nel maggio di un anno fa a 20 anni di reclusione per l'assassinio del caporale Arthur Noyer, rischia l'ergastolo. Il processo dovrebbe durare circa tre settimane.