Dopo il picco di crimini e l'emergenza senzatetto il nuovo sindaco Adams decide per il pugno di ferro
NEW YORK - Il neo sindaco Eric Adams ha annunciato il ritorno nelle strade e nella metro newyorkesi di poliziotti in borghese. La misura si è ritenuta necessaria per affrontare l’ondata di sparatorie e violenza che sta travolgendo la città.
Un’escalation culminata nelle scorse settimane con la morte di due giovani agenti di polizia. A scendere in strada sarà una unità anti-crimine, chiamata Neighborhood Safety Teams, che pattuglierà i quartieri più a rischio a partire dal prossimo mese.
Si tratta di una prova di forza di Adams, che in campagna elettorale aveva puntato molto sulla sicurezza pubblica, grazie anche al suo passato come capitano di polizia. L’esperimento dei poliziotti in borghese era già stato tentato in passato con esiti contrastanti.
Sotto accusa era finita la brutalità della polizia soprattutto a sfondo razziale. Adams, però, ha assicurato che questa volta saranno evitati gli errori del passato. Il piano includerà investimenti maggiori rivolti soprattutto alla prevenzione.
È in questo senso che si muoverà anche un’altra task force, questa volta concentrata nella rete della metropolitana. Lo stato di New York metterà a disposizione della città una ventina di esperti in malattie mentali che avranno il compito di monitorare la subway e la densa popolazione di senzatetto. Sullo sfondo, i recenti episodi di violenza scatenati dall’instabilità mentale.
Ultimo, l’incidente che è costato la vita a una quarantenne, spinta da un senzacasa sui binari di una stazione di Times Square e investita dal treno R.
Il problema della salute mentale della numerosa comunità homeless newyorkese è diventato particolarmente acuto nei mesi della pandemia. La crisi sanitaria ha di fatto peggiorato una situazione già gravissima.
I membri della nuova squadra di emergenza avranno il compito innanzitutto di monitorale la metropolitana i senza dimora che vivono nelle stazioni. L’obiettivo finale è quello di convincere i senzatetto a trasferirsi nei rifugi per poi avviare le procedure di un alloggio permanente.