12 morti nella moschea di Mazar-i-Sharif, quattro a Kunduz
KABUL - Sono almeno sedici i morti di due attentati avvenuti stamane in Afghanistan, entrambi rivendicati dall'Isis.
Nel primo, 12 persone sono morte nell'esplosione avvenuta alla moschea sciita nella città di Mazar-i-Sharif: si tratta del secondo attacco contro un obiettivo sciita in tre giorni. In quel momento, la moschea era gremita di fedeli per la preghiera di mezzogiorno durante il Ramadan, il mese sacro dell'Islam. I feriti sono 58, tra cui 32 in gravi condizioni.
Le immagini filmate subito dopo l'attentato mostrano le vittime ricoperte di sangue mentre vengono caricate sulle barelle e portate in ospedale tra le urla dei presenti. «I soldati del califfato sono riusciti a portare una borsa con dell'esplosivo» all'interno della moschea gremita di fedeli, facendola esplodere da lontano, ha affermato lo Stato islamico in una nota.
Il secondo attentato è avvenuto a Kunduz: il portavoce della polizia provinciale ha affermato che una bomba è stata piazzata su una bici poi esplosa vicina a un'auto con a bordo meccanici che lavoravano per un'unita militare talebana. I morti sono quattro, mentre i feriti sono 18. Lo Stato islamico ha affermato che i suoi combattenti hanno fatto esplodere un ordigno su un autobus che trasportava i dipendenti dell'aeroporto di Kunduz.
Le autorità talebane hanno promesso di punire i responsabili dello spargimento di sangue mentre non è stato ancora rivendicato l'attacco di martedì scorso contro la scuola maschile Abdul Rahim Shahid a Kabul nel quale sono morte quattro persone (anche se fonti di stampa parlavano di 25 vittime) con un alto ma imprecisato numero di feriti.