L'appello del battaglione Azov, i cui soldati sono costretti a medicare arti amputati con materiale non sterile
MARIUPOL - Un ospedale da campo improvvisato, uomini rimasti feriti nei combattimenti che vengono medicati per le lesioni che, a volte, hanno portato all'amputazione degli arti. Lo raccontano le immagini scattate dall'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol e condivise su Telegram nelle scorse ore dal servizio stampa del battaglione Azov.
Le fotografie sono state pubblicate insieme a un drammatico appello: «L'intero mondo civile deve vedere le condizioni in cui si trovano e agiscono i difensori feriti e paralizzati di Mariupol! In condizioni completamente antigieniche, con ferite aperte fasciate con resti di bende non sterili, senza i farmaci necessari e persino senza cibo».
I membri superstiti del battaglione di estrema destra, asserragliato all'interno del gigantesco impianto siderurgico di Mariupol - contro il quale da settimane si accanisce l'offensiva russa nella regione - invitano l'Onu e la Croce Rossa «a mostrare la loro umanità e riaffermare i principi di base su cui siete stati creati soccorrendo i feriti che non sono più combattenti. I militari che vedete nella foto e altre centinaia nello stabilimento di Azovstal hanno difeso l'Ucraina e l'intero mondo civile a scapito della propria salute. L'Ucraina e la comunità mondiale ora non sono in grado di proteggerli e prendersi cura di loro?».
Il battaglione Azov richiede «l'evacuazione immediata dei feriti nei territori controllati dall'Ucraina», dove potranno ricevere cure mediche adeguate.