Due statunitensi in vacanza si scontrano con la legge più dura d'Europa. E una donna e una bambina rischiano di morire
LA VALLETTA - Una vacanza finita nel letto di un ospedale. Con una gravidanza di 16 settimane e il rischio di contrarre una grave infezione mortale. E la legge che non la lascia abortire perché il cuore del feto ancora batte. Due turisti statunitensi a Malta hanno lanciato un grido di aiuto sui social.
Sono partiti per una vacanza e ora pregano che il cuore della loro bambina smetta di battere. Durante un soggiorno a Malta una turista statunitense con una gravidanza al quarto mese ha cominciato ad avere delle perdite di sangue. Arrivata in ospedale e fatte le dovute le analisi, le è stato comunicato che la placenta si è staccata e che non avrebbe potuto portare la gravidanza a termine. Nonostante questo, non le è permesso abortire perché il bambino è vivo.
La legge di Malta proibisce l'aborto senza alcuna eccezione. Dottori e pazienti rischiano fino a tre anni di carcere. Da una settimana quindi, la coppia statunitense sta trascorrendo i propri giorni in una stanza d'ospedale. Come racconta il marito della donna alla Bbc, «se lei entra in travaglio, allora i medici interverranno. Se il cuore della bambina smette di battere, faranno qualcosa. Altrimenti se ne staranno con le mani in mano».
I due sperano di riuscire a spostarsi nel Regno Unito, dove la donna potrà abortire, ma le sue condizioni di salute sono precarie. «La membrana è completamente strappata e il cordone ombelicale preme sulla cervice. Ha un rischio altissimo di contrarre un'infezione mortale».
L'uomo si strugge ammettendo che «la bambina non può vivere e non si può fare nulla per cambiarlo. La desideriamo tanto e desideriamo tanto che sopravviva, ma non è possibile. Stiamo per perdere la nostra bambina e l'ospedale sta mettendo a repentaglio anche la vita di mia moglie».