L'interruzione di gravidanza non sarà più un diritto costituzionale, decideranno gli Stati: «È una questione morale»
Intanto il Texas non ha perso tempo e ha subito dichiarato illegale l'aborto. «Le strutture che lo offrono saranno considerate responsabili penalmente da oggi». Trump: «Rispetta la Costituzione»
WASHINGTON - La Corte suprema statunitense ha abolito la storica sentenza "Roe contro Wade" con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.
«La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto», secondo quanto si legge nella sentenza della Corte Suprema. La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari.
Fuori dalla Corte Suprema degli Stati Uniti è scoppiata la protesta, pochi minuti dopo che i massimi giudici hanno abolito il diritto all'aborto dopo 50 anni. I manifestanti stanno aumentando ogni minuto che passa, c'è anche un contingente di anti-abortisti che si sono abbracciati e hanno esultato alla notizia che la Corte Suprema ha rovesciato la storica sentenza 'Roe v. Wade'.
«Tristemente molte donne hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo», affermano i giudici liberal della Corte Suprema Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer. I tre giudici hanno votato contro la decisione di capovolgere la Roe contro Wade.
«L'aborto presenta una profonda questione morale», scrivono i giudici, «la costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno stato di regolare o proibire l'aborto». Una bozza trapelata nelle scorse settimane (redatta dal giudice Samuel Alito, risalente a febbraio e confermata poi come autentica dalla Corte) aveva indicato che la maggioranza dei giudici - la cui "bilancia" si era spostata a destra sotto il governo Trump - erano favorevoli a ribaltare la Roe v Wade, suscitando vaste polemiche e proteste negli Usa.
Texas e Missouri non perdono tempo - «L'aborto è illegale in Texas con effetto immediato». Lo afferma il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, sottolineando che chi le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate da «responsabili penalmente a partire da oggi». Il Missouri, dal canto suo, ha annunciato di essere il "primo" stato a vietare l'aborto dopo la decisione della corte suprema.
New York resta pro choice - «L'accesso all'aborto è un diritto umano fondamentale e resta sicuro, accessibile e legale a New York». Lo assicura il governatore dello Stato Kathy Hochul. Le fa eco il sindaco della Grande Mela, Eric Adams. «A coloro che vogliono un aborto nel Paese sappiate che qui siete le benvenute. Faremo ogni sforzo per assicurare che i servivi riproduttivi restino disponibili e accessibili per voi», assicura Adams.
L'elogio di Trump - Da parte sua, l'ex presidente Usa Donald Trump loda la Corte Suprema. La decisione vuol dire «seguire la Costituzione e restituire i diritti», dice l'ex inquilino della Casa Bianca a Fox. La decisione, aggiunge, «funzionerà per tutti».