È in arrivo nella zona il premier italiano Draghi
CANAZEI - Si aggrava di ora in ora il bilancio della tragedia della Marmolada. Sono in fase d'identificazione le vittime, salite nel frattempo a otto. I feriti sono altrettanti, mentre i dispersi sono 15.
Si tratta di tre italiani, tra cui due guide alpine. Dei 19 dispersi che risultano al momento si apprende che undici sono italiani e otto sono stranieri: tre romeni, un francese, un austriaco e quattro cechi. Il lavoro dei soccorritori è proseguito con l'uso di droni dotati di termocamere, che hanno sorvolato nella notte la Marmolada, dove è in arrivo il premier italiano Mario Draghi. «Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura», è il monito di Papa Francesco, che in un tweet assicura la preghiera «per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie».
Il conteggio delle vittime sembra destinato a salire considerando il numero dei dispersi. Tra i feriti ci sono anche due cittadini tedeschi, come ha confermato all'ANSA il ministro degli Esteri a Berlino, ricoverati in terapia intensiva a Belluno. Quattro i feriti ricoverati a Trento. Due di questi si trovano in Rianimazione e altri due, meno gravi, sono invece in reparto.
Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. A Canazei (Trento), dove è atteso Draghi, è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca, e dove verrà fatto il punto della situazione sulla tragedia.
A Canazei stanno arrivando da questa mattina parenti e familiari dei dispersi per chiedere notizie dei loro cari. Sarebbero stati identificati i proprietari delle 16 auto che ieri sera erano state ritrovate nei parcheggi attorno a Passo Fedaia, mentre ci sarebbe un'altra decina di veicoli parcheggiati di cui ancora non si conosce il proprietario. Squadre di soccorritori sono state inviate in mattinata nella zona del disastro, per l'avvistamento di alcuni resti sulla colata di ghiaccio e neve, come riferito dall'assessore veneto alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin. Le ricerche, ha precisato, sono state riavviate dopo che l'ispezione con droni sulla zona ha portato a individuare «alcuni elementi».