Milioni di acri stanno andando in fumo. Colpa soprattutto dei fulmini e del terreno secco
JUNEAU - Nemmeno l'Alaska sfugge alla morsa degli incendi. Lo stato americano è attualmente interessato da 264 singoli roghi, alcuni più contenuti, altri invece si estendono per migliaia di acri.
Da aprile si contano più di 500 incendi in Alaska. Le fiamme hanno anche minacciato villaggi e capanne. Stando a quanto riporta il Guardian, fino al 15 giugno sono andati in fiamme più di un milione di acri (circa 405'000 ettari). A metà luglio la cifra è salita a più di 3 milioni di acri. Non sarà quindi difficile superare il record del 2004, dove gli incendi devastarono 6,5 milioni di acri in un anno.
Ad interessare maggiormente i pompieri sono gli incendi di East Fork (partito a fine maggio) e quello di Lime (costituito da più roghi). I due enormi incendi hanno già distrutto da soli più di un milione di acri. Fortunatamente in alcune zone la pioggia sta cadendo copiosamente, aiutando così il lavoro dei pompieri.
La "tempesta perfetta" si sarebbe creata grazie a due principali fattori: un terreno secco e un numero insolitamente alto di fulmini. La siccità, unita allo scioglimento precoce della neve, ai venti e ai fulmini hanno contribuito a rendere più asciutti i boschi e di conseguenza a creare incendi più intensi. Nel solo mese di luglio in Alaska sono stati registrati 40'000 fulmini, quando solitamente in un anno intero se ne contano in media 60'000.
Alaska: A great overhead view of The Dalton Highway complex. This complex has 6 fires and is 85,848 acres. Idaho Team 1 is managing this complex. Alaska saw significant lightning over the last few days but precipitation followed in some areas.#wildfire #alaska #ak #fire #hotshots pic.twitter.com/Uf0apYEUwO
— TheHotshotWakeUp: Podcast (@HotshotWake) July 13, 2022