Il nuovo sovrano ha incontrato i rappresentanti del Commonwealth
LONDRA - Nuovo bagno di folla per re Carlo III all'arrivo oggi a Buckingham Palace, dove prosegue nei suoi impegni di presa di contatto con il nuovo ruolo. Uno dei primi è nel pomeriggio con rappresentanti del Commonwealth, comunità che raduna Paesi dell'ex impero: a cominciare dalla baronessa Patricia Scotland, segretario generale dell'organizzazione, e dai capi missione a Londra (alti commissari) dei 14 Stati (su 56) - inclusi Australia, Nuova Zelanda, Canada o Giamaica - tuttora legati direttamente alla monarchia che lo riconoscono come capo di Stato.
Il neo sovrano, che per ora continua ad abitare con la regina consorte Camilla a Clarence House, sua residenza da principe di Galles, è giunto a palazzo in automobile salutando con la mano le persone che lo acclamavano: persone presenti anche oggi a migliaia nel piazzale antistante, come nei dintorni del castello di Windsor e lungo il tragitto percorso in Scozia in queste ore dal feretro della regina Elisabetta.
La riunione del Commonwealth è evidenziata dai media, tenuto conto dell'importanza attribuita da sempre a questa istituzione da Elisabetta: che ne aveva trasmesso il ruolo di presidente a vita (assicuratole anche dai Paesi repubblicani membri fin dalla fondazione) all'erede fin dal 2018 non potendo compiere più viaggi lunghi.
Intanto si è completata la lettura degli atti di proclamazione pubblica di Carlo a re in tutte le altre nazioni del Regno oltre all'Inghilterra: Scozia, Galles e Irlanda del Nord, dove alla cerimonia di Belfast, con annesso giuramento di lealtà alla corona, non hanno ovviamente partecipato i leader dello Sinn Fein, maggior partito repubblicano locale. Mentre nelle chiese anglicane di tutta l'isola, le liturgie domenicali hanno avuto momenti di preghiere di suffragio per Elisabetta, come confermato dall'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.