Continua nel frattempo l’esodo russo in fuga dal Paese, 10mila cittadini al giorno varcano la frontiera con la Georgia.
Intanto i filorussi accusano Kiev di aver bombardato nove insediamenti nell'autoproclamata Repubblica di Donetsk per «interrompere il referendum sull'adesione alla Russia».
La Russia si prepara a dichiarare l'annessione di quattro regioni nel sud-est dell'Ucraina. Oggi infatti sarà l'ultimo giorno in cui a Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson gli abitanti delle zone occupate saranno chiamati a esprimersi sul referendum pro-Mosca, liquidato come una farsa da Kiev e dagli occidentali: una vittoria disegnata a tavolino da Vladimir Putin per mascherare le difficoltà del suo esercito sul terreno e soprattutto le crescenti proteste in patria contro la mobilitazione per il fronte. Che avrebbero provocato la fuga dal Paese di oltre 260mila persone. Tanto che, per tentare di calmare le acque, il Cremlino ha ammesso che sono stati commessi degli «errori» nel reclutamento.
Referendum, i filo-russi rivendicano Zaporizhzhia
Le autorità filo-russe nella regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale, hanno annunciato la vittoria del sì nel referendum sull'annessione alla Russia, un voto denunciato come illegittimo da Kiev e dai paesi occidentali. La commissione elettorale della regione ha affermato che il 93,11% degli elettori ha votato per l'annessione alla Russia, dopo lo spoglio del 100% delle schede, precisando tuttavia che si tratta per il momento di risultati preliminari. (fonte ats)
Zelensky sui referendum russi: «Ogni annessione è un crimine»
Durante i referendum nei territori occupati «la gente è stata obbligata a votare mentre veniva minacciata con le armi e i risultati sono stati preparati con grande anticipo. Ogni annessione è un crimine». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in video alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina (a cui la Russia si è opposta). «L'annessione mette Putin da solo di fronte a tutta l'umanità. Credo nella vostra abilità di agire», ha aggiunto il 44enne. (fonte ats)
Nord Stream, perdite per almeno una settimana
Le perdite di gas dai gasdotti Nord Stream dovrebbero durare «almeno una settimana». Lo ha affermato il governo danese. Per la premier Mette Frederiksen i danni sono stati causati di «atti deliberati». (fonte ats)
«Quei referendum sono una buffonata»
I referendum di annessione organizzati dalla Russia in Ucraina sono una «buffonata»: lo ha dichiarato oggi la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, intervistata dalla tv BFM a margine della sua visita a sorpresa a Kiev. Per la Colonna, non c'è "nessuna sincerità" nella consultazione organizzata da Mosca: «Si tratta di una buffonata, non c'è nessuna sincerità nei voti che possono essere stati espressi. Non hanno nessuna legittimità, nessun valore, noi non li riconosceremo. Comporteranno delle sanzioni da parte della Francia, dell'Europa e di altri stati della comunità internazionale». La Colonna aveva insistito sulle nuove sanzioni alla Russia oggi nella conferenza stampa tenuta a Kiev, nella quale aveva definito l'iniziativa russa «un simulacro di referendum». (fonte ats)
Gli Usa: «Kiev userà le nostre armi anche nei territori annessi»
«Le armi che stiamo fornendo sono state finora usate in modo efficace dagli ucraini. Kiev ha il diritto di continuare a difendersi anche nei territori che saranno eventualmente annessi dalla Russia. Dal nostro punto di vista non cambia niente, non li riconosceremo mai». Lo ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar.
«Non li riconosceremo mai»
«Le armi che stiamo fornendo sono state finora usate in modo efficace dagli ucraini. Kiev ha il diritto di continuare a difendersi anche nei territori che saranno eventualmente annessi dalla Russia. Dal nostro punto di vista non cambia niente, non li riconosceremo mai». Lo ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar. (Fonte ats)
Fughe ti gas, si sospetta l'attacco
«Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi rapporti indicano che siano state causate da un attacco». Lo ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar. «Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare per mettere fine alla dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia», ha sottolineato Blinken. (Fonte ats)
Più di 60mila russi sono entrati in Europa
Sono 66'000 i russi entrati nell'Ue nell'ultima settimana (19-25 settembre), con un aumento del 30% rispetto ai sette giorni precedenti. Lo riporta l'ultimo bollettino di Frontex, l'agenzia europea di guardia delle frontiere. La maggior parte è entrata attraverso i valichi di frontiera finlandesi ed estoni. «Gli ingressi sono aumentati significativamente in Finlandia a seguito dell'annunciata mobilitazione in Russia», nota il bollettino. «Il 19 settembre, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno iniziato ad applicare restrizioni all'ingresso dei cittadini russi che viaggiano esclusivamente per turismo o per svago, restrizioni simili sono in corso in Finlandia», si legge. (Fonte ats)
«Il referendum non cambierà nulla, siamo con Kiev»
«Ho appena parlato con il presidente Zelensky e ho chiarito che gli alleati della Nato sono incrollabili nel nostro sostegno alla sovranità e al diritto di autodifesa dell'Ucraina: i referendum fasulli indetti dalla Russia non hanno alcuna legittimità e sono una palese violazione del diritto internazionale, queste terre sono dell'Ucraina». Lo ha scritto su Twitter il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. (fonte ats)
La reazione ucraina ai risultati del referendum
L'esito del voto per l'annessione a Mosca nei referendum organizzati dai filorussi in quattro regioni ucraine (Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia) «non cambierà nulla» nella condotta di Kiev. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in una conferenza stampa con la sua omologa francese Catherine Colonna, in visita a Kiev. «Non cambierà nulla nella nostra politica, nella nostra diplomazia e nella nostra condotta sul campo di battaglia», ha assicurato Kuleba. (fonte ats)
«Non è escluso un sabotaggio»
«Non è consueto vedere tre fughe di gas a breve distanza l'una dall'altra. Di conseguenza è difficile immaginare che siano accidentali». Lo ha detto la premier danese Mette Frederiksen ai media danesi mentre si trova in visita in Polonia, in merito alle fuoriuscite dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 al largo dell'isola di Bornholm, aggiungendo di «non escludere» un sabotaggio. (fonte ats)
Esplosioni sottomarine sospette
Le stazioni di misurazione sismologica sia in Svezia che in Danimarca hanno registrato lunedì forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas. Lo ha riferito l'emittente nazionale svedese Svt. «Non c'è dubbio che si tratti di esplosioni», ha affermato Björn Lund, docente di sismologia presso la Swedish National Seismic Network. La prima esplosione è stata registrata alle 02.03 della notte di lunedì e la seconda alle 19.04 di lunedì sera. Gli avvisi sulle fughe di gas sono arrivati dall'amministrazione marittima rispettivamente alle 13.52 e alle 20.41 di lunedì. (fonte ats)
Primi risultati del referendum, 95% a favore dell’annessione
Secondo i primi dati resi noti dalle commissioni elettorali create dalle amministrazioni filorusse, oltre il 95% dei votanti si sono espressi a favore dell'annessione a Mosca nei referendum tenuti in quattro regioni ucraine, non riconosciuti dalla comunità internazionale. Lo riporta la Tass. (fonte ats)
Il gas fuoriuscito dal Nord Stream ribolle in mare
Il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 sta ribollendo in superficie nel mar Baltico, agitando aree di mare che vanno dai 200 ai 1000 metri di diametro. Lo riferisce l'esercito danese in un comunicato a cui sono state allegate delle immagini. (fonte ats)
Il patriarca russo Kirill invoca una «mobilitazione spirituale»
Il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha sottolineato l'importanza di una "mobilitazione spirituale", che - a suo dire - porterà alla fine alla riconciliazione tra Russia e Ucraina. Lo riporta l'agenzia russa Interfax. «La nostra mobilitazione spirituale, alla quale ora chiamo tutti, aiuterà anche a mobilitare tutte le forze della nostra patria e allo stesso tempo faciliterà sicuramente alla fine la piena riconciliazione di Russia e Ucraina, che condividono uno spazio comune della Chiesa ortodossa russa», ha affermato il patriarca in un sermone dopo la liturgia nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. (fonte ats)
Utili record per Gazprom
Gazprom archivia un semestre di risultati «molto forti», grazie agli «alti prezzi sul mercato europeo del gas», con i prezzi medi delle esportazioni nei paesi non appartenenti all'area Csi (Comunità degli Stati indipendenti) che sono cresciuti di oltre 3,5 volte rispetto al 2021. L'utile del gruppo russo, che ha iniziato a ridurre le forniture all'Europa solo verso la fine del semestre, è salito a 2,514 trilioni di rubli, attualmente pari a circa 42,4 miliardi di franchi, «che non è solo 2,6 volte di più del risultato nel primo semestre del 2021, ma anche più dei profitti totali del gruppo Gazprom nei due anni precedenti», ha detto Famil Sadygov, vice presidente del consiglio di gestione. (fonte ats)
Bilancio dell’Onu, 6mila vittime civili dall’inizio della guerra
«Ad oggi, abbiamo documentato che 5.996 civili sono morti e 8.848 sono rimasti feriti» dall'inizio del conflitto in Ucraina. «Tra i morti ci sono 382 bambini. Questi numeri riflettono singoli incidenti confermati, i numeri effettivi sono molto più alti». Lo ha affermato il capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, Matilda Bogner, presentando oggi il nuovo rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) sull'Ucraina. (fonte ats)
Mosca non chiederà l'estradizione per i russi in fuga
Il ministero della Difesa della Federazione russa non intende chiedere l'estradizione al Kazakistan, alla Georgia o ad altri Paesi dei cittadini russi che hanno attraversato la frontiera dopo l'annuncio della mobilitazione parziale. Lo afferma una nota del ministero citata da Interfax. (fonte ats)
I danni al Nord Stream preoccupano Mosca: «Serve un’indagine urgente»
Il Cremlino definisce la diminuzione della pressione sulle linee del gasdotto Nord Stream «una situazione senza precedenti che richiede un'indagine urgente». Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riferisce la Tass. (fonte ats)
Esodo russo in Georgia, 10mila persone al giorno
Gli arrivi di cittadini russi in Georgia sono raddoppiati a 10.000 al giorno dopo l'annuncio della mobilitazione da parte del presidente russo Vladimir Putin. Lo afferma il ministero di Tbilissi. (fonte ats)
Prezzo del gas alle stelle dopo i danni al Nord Stream
Accelera il prezzo del gas ad Amsterdam dopo che il Nord Stream ha dichiarato fuori uso per danni «senza precedenti» tre sue linee, con il governo di Berlino che afferma che l'origine del danneggiamento possa essere imputabile ad attacchi o atti di sabotaggio. I future Ttf avanzano del 5,8% a 184 euro al megawattora, dopo che il Nord Stream ha detto che è impossibile stimare una tempistica per il ripristino delle operazioni. (fonte ats)
Danni senza precedenti al Nord Stream
Nord Stream ha registrato danni «senza precedenti» a tre linee del gasdotto ed «è impossibile in questo momento stimare la tempistica per le operazioni di ripristino» dell'infrastruttura. È quanto comunica in una nota il Nord Stream, secondo quanto riferisce Bloomberg. Ieri il Nord Stream aveva riferito di un calo di pressione su due sue linee, con le autorità svedesi e danesi che avevano identificato perdite di gas nel Mar Baltico, in prossimità della rotta del Nord Stream. (fonte ats)
Si cerca di fare chiarezza sulle fughe di gas
Sono state identificate due perdite sul gasdotto Nord Stream 1 Russia-Europa nel Mar Baltico, poche ore dopo un incidente simile sul suo gasdotto gemello, il Nord Stream 2, hanno affermato le autorità danesi. «Le autorità sono state ora informate che ci sono state altre due perdite sul Nord Stream 1, che, come il 2, non è in funzione ma contiene gas», ha detto in una nota il ministro danese del clima e dell'energia Dan Jorgensen all'AFP, aggiungendo di aver chiesto «livelli più elevati di vigilanza nel settore elettrico e del gas» nel Paese. Una delle perdite sul gasdotto Nord Stream 1 si è verificata nella zona economica danese e l'altra nella zona economica svedese. Come la fuga di notizie su Nord Stream 2 del giorno prima, gli incidenti sono «soggetti a misure di sicurezza», con limiti alla navigazione e al sorvolo nell'area. «Gli incidenti sui due gasdotti non hanno alcun impatto sulla fornitura alla Danimarca», ha affermato Jorgensen. (fonte ats)
Fughe di gas dovute ad attacchi
Il governo federale tedesco ritiene possibile che i gasdotti Nord Stream siano stati danneggiati da attacchi. Lo scrive il quotidiano Tagesspiegel, citando le proprie fonti e aggiungendo che «si è verificato un calo di pressione nei due gasdotti a breve distanza l'uno dall'altro». Secondo il quotidiano, Berlino non considera la contemporanea interruzione dei gasdotti una «coincidenza». (fonte ats)
Referendum di annessione, affluenza più del 50%
I referendum sono riconosciuti validi da Mosca nelle 4 aree occupate «poiché l'affluenza alle urne ha superato il 50%». E' quanto affermano le autorità russe, secondo quanto riporta la Tass. «Nel Donetsk - afferma la Tass - l'86,89% degli elettori ha votato lunedì sera. L'affluenza alle urne è attualmente dell'83,61% nel Lugansk, del 63,58% nella Regione di Kherson e del 66,43% nella Regione di Zaporizhzhia». Oggi ultimo giorno di votazione per l'annessione alla Russia: i seggi hanno aperto alle 8 e chiuderanno alle 16 «subito dopo inizierà lo spoglio dei voti e saranno annunciati i risultati degli exit poll». (fonte ats)
Il Kazakhstan in soccorso ai russi in fuga
Il Kazakhstan garantirà assistenza e sicurezza dei russi in fuga dalla mobilitazione parziale, definita una “situazione senza speranza”: lo ha affermato il presidente del Paese dell'Asia centrale, mentre prosegue la fuga dei coscritti dalla chiamata militare per l'“operazione speciale” in Ucraina decisa dal presidente russo Vladimir Putin. «Recentemente abbiamo avuto molte persone dalla Russia che sono venute qui», ha affermato Kassym-Jomart Tokayev dalle agenzie di stampa russe. «La maggior parte di loro è costretta ad andarsene a causa della situazione disperata. Dobbiamo prenderci cura di loro e garantire la loro sicurezza». (fonte ats)
Fughe di gas da Nord Stream
Fughe di gas stanno interessando i gasdotti Nord Stream 1 e 2: lo fa sapere il governo danese annunciando di aver elevato il suo livello di allerta sulle infrastrutture energetiche. (fonte ats)
«Abbiamo il diritto di usare armi nucleari»
«La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari, se necessario, in base alla dottrina nucleare»: lo afferma, citato dalla Tass, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, ed ex presidente della Federazione, Dmitry Medvedev. La Russia - ha aggiunto - «farà tutto il possibile per impedire ai vicini ostili, come l'Ucraina, di acquistare armi nucleari». (fonte ats)
Ultimo giorno di referendum
Ultimo giorno di voto nelle zone dell'Ucraina occupate dai russi e nei centri oltreconfine che ospitano rifugiati per i referendum indetti da Mosca, e definiti 'una farsa' dall'Occidente, per l'annessione di quei territori alla Russia. Il leader filorusso di Lugansk Leonid Pasechnik ha detto questa mattina alla Tass di ritenere valida la consultazione. «Credo che oggi si possa dire che il referendum è effettivamente valido», ha detto ai giornalisti dopo aver votato. Intanto tre seggi del Lugansk sono stati evacuati. «Tre seggi elettorali sono stati evacuati in un rifugio antiaereo per motivi di sicurezza. Riprenderanno le operazioni dopo che i bombardamenti saranno finiti e la situazione si sarà stabilizzata», ha detto alla Tass il capo della Commissione elettorale centrale della LPR, Yelena Kravchenko. (fonte ats)
«Gli ucraini bombardano Donetsk»
L'esercito ucraino ha bombardato nove insediamenti nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nelle prime ore di oggi, secondo la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento citata dalla Tass. Secondo la missione, dieci munizioni da 152 mm e undici munizioni da 155 mm sono state sparate su Donetsk prima delle 6:00 e altri otto villaggi sono stati presi di mira. «L'esercito ucraino sta bombardando pesantemente il territorio della DPR nel tentativo di interrompere il referendum sull'adesione alla Russia», ha detto sabato l'autorità filorussa nel Donetsk Denis Pushilin al canale televisivo Rossiya-24.
«Stiamo facendo di tutto per fermarli»
«La situazione è particolarmente grave nella regione del Donetsk. Stiamo facendo di tutto per frenare l'attività nemica» in quanto «il Donbass è ancora l'obiettivo numero uno per gli occupanti», ha detto ieri sera il presidente Zelensky. «I continui tentativi dell'offensiva russa nella regione del Donetsk passeranno sicuramente alla storia delle guerre come tra le uccisioni più ciniche compiute da questi stessi soldati - ha proseguito il leader di Kiev -. Siamo sempre più convinti che la mobilitazione russa sia un franco tentativo di fornire ai comandanti un flusso costante di carne da macello». Allo stesso tempo Zelensky ha sottolineato che la società russa non è ancora consapevole di tutta la brutalità del governo di Mosca nei confronti del proprio popolo: «Dobbiamo fare di tutto affinché ogni cittadino russo riconosca che il proprio Stato lo sta privando della cosa più importante: il diritto alla vita».